Coronavirus, Roberto Calderoli contro Giuseppe Conte: "Il decreto? Farsa, vergogna, elemosina"
Una roba da governo giallorosso. Una roba da Giuseppe Conte. Si parla del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri per l'emergenza sanitaria da coronavirus. Un testo contro il quale si scaglia con veemenza la regione Lombardia. Ad aprire il fuoco, Davide Caparini, assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione del Pirellone, il quale ha fatto notare come nel documento non ci sia "nulla per i lavoratori e le aziende esterne alla zona rossa" ma residenti nelle aree limitrofe, che stanno pagando in egual modo le pesantissime conseguenze economiche dell'emergenza da Covid-10. E ancora, ha aggiunto Caparini, ci ci sono problemi anche nel contenuto del decreto: "Gli stanziamenti del governo a sostegno dei lavoratori autonomi e subordinati, in base ai nostri calcoli, non sono sufficienti a coprire la metà del periodo previsto. Per la platea dei circa 25.000 lavoratori i 24,2 milioni stanziati coprono solo 45 giorni”. Leggi anche: Topi vivi, Alessandro Meluzzi in difesa di Luca Zaia L'assessore ha poi messo in un luce una seconda, pesantissima, criticità: "Le misure minime per i dieci comuni della lodigiana prevedono per gli autonomi un contributo mensile di 500 euro, come adottato in occasione del Sisma del 2012, per i lavoratori dipendenti l'estensione degli ammortizzatori in deroga alle imprese sotto i 5 dipendenti e il rafforzamento dei Fondo di Integrazione Salariale (FIS) per tutte le categorie di dipendenti”. Continuando nel suo ragionamento, l'assessore ha fatto notare una "insufficienza degli interventi di contrasto alla crisi economica”. Insomma, il governo aiuta soltanto chi è all'interno dell'immediato epicentro dell'epidemia, ignorando il resto della Lombardia. Durissimo anche il commento del leghista Roberto Calderoli, che ha bollato l'insieme di disposizioni come "ridicole e inutili". Il senatore e vicepresidente di Palazzo Madama afferma chiaro e tondo: "Queste misure sono ridicole. Come curare un tumore con dei cerotti". E ancora: "Ne prendo una su tutte: elemosinare 1500 euro complessivi per tre mesi, ovvero 500 euro al mese, ai lavoratori autonomi è un insulto, pensando che percepirebbero circa duecento euro in meno rispetto a chi percepisce il reddito di cittadinanza. C'è da vergognarsi di questo decreto, altro che andare a sbandierarlo nelle interviste", ha concluso.