In Italia sta per arrivare il primo "sì" alle nozze gay. In commissione Giustizia del Senato, come spiega Franco Bechis su Libero di giovedì 19 dicembre, il blitz è già stato compiuto. Ad orchestrarlo il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle. I due partiti hanno trovato un accordo per accantonare le unioni civili e passare all'esame dei matrimoni omosessuali. Una sorta di corsia preferenziale per introdurre anche in Italia i matrimoni gay. Una svolta a cui è seguita l'ira di Nuovo centrodestra, secondo cui "quelle norme sono incostituzionali" (leggi l'approfondimento su Libero in edicola giovedì 19 dicembre). Il "sì" di Bondi" - Ed è in questo contesto che arriva il "sì" di Sandro Bondi. L'esponente di Forza Italia, intervistato da La Stampa, ribadisce il suo pensiero: "Dico sì alle unioni civili. L'Italia - spiega - ha bisogno di un soffio di modernizzazione e libertà. Per questo anche noi cattolici dobbiamo liberarci di un certo bigottismo che rischia di immiserire il valore delle idee". Il senatore azzurro spiega: "La penso come Renzi, il modello è quello tedesco", ossia "un istituto che pur non essendo equiparabile al matrimonio ne prevede gli stessi diritti". Bondi poi spiega: "Dentro Forza Italia le mie posizioni sono diffuse, ma faticano ad emergere. Un movimento liberale e riformista deve evolversi verso posizioni sempre più aperte e mature".