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Boschi: "Renzi e Berlusconi trattano sulla riforma elettorale"

Matteo, Maria Elena e Silvio

Andrea Tempestini
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Il Cavaliere e il rottamatore parlano, trattano, discutono. "Certo che è vero! Certo che stiamo provando a capire se è possibile lavorare con Forza Italia. Nessun mistero. Nessun segreto. Noi lo diciamo da un po'. Se non ci credete la colpa è vostra". Parole e musica di Maria Elena Boschi, renziana di ferro, la giaguara della Leopolda, la neo-responsabile per le riforme del Pd. Una che, insomma, in tema di riforme ha voce in capitolo. Senza peli sulla lingua, la Boschi conferma le indiscrezioni di stampa e quello che altri renziani faticano ad ammettere: Matteo e Silvio Berlusconi cercano una soluzione su come superare il Porcellum, bocciato dalla Corte Costituzionale. Un primo round di questa trattativa è stato quello tra Dario Nardella e Renato Brunetta, fedelissimo di Renzi il primo e di Silvio il secondo. Un incontro di cui si è vociferato nelle ultime ore e che ha indispettito Berlusconi: non per l'incontro in sè, ma perché non voleva che Brunetta si facesse "scoprire". Per il momento, l'ex premier, avrebbe preferito tenere la trattativa sotto traccia. Ma tant'è. La Boschi, intercettata da Claudio Cerasa de Il Foglio in una pizzeria, martedì sera, a Roma, spiega in che modo Renzi vuole mettere pressione a Letta, spingendo sulle riforme, anzi sulla riforma, quella elettorale. Resta però da capire di che legge si sta parlando. Lo spiega sempre la Boschi: "Gli schemi sono due", premette". "Il primo è un modello a doppio turno, che può essere simile a quello D'Alimonte o a quello che già si utilizza nei comuni. Il secondo - prosegue -, invece, prevede un modello simile a un Mattarellum corretto (il cosiddetto Matteum, ndr). Sul secondo, effettivamente - ammette la Boschi -, è più facile ragionare con Forza Italia". Una possibile intesa, che oltre ad Angelino Alfano, preoccupa Palazzo Chigi: Enrico Letta è convinto del fatto di avere in pugno la situazione, e crede che Renzi non possa permettersi il "lusso" di riscrivere la legge elettorale d'intesa con Berlusconi (la pagherebbe a livello elettorale, questo il sunto del ragionamento del premier). Ma la politica è l'arte dell'impossibile, e per quanto la vulgata ritenga che l'intesa col Cav, per Renzi, sia solo una minaccia da sventolare contro il premier, le carte in tavola potrebbero anche cambiare. Tutto è possibile. Parola di giaguara. Per confermarlo la prende larga: "Cambiare la legge elettorale non significa andare automaticamente al voto. Io ho il massimo rispetto per tutti coloro che, compreso il presidente della Repubblica, sostengono che le riforme, a partire da quella elettorale, vadano fatte con il più ampio consenso. Ce lo auguriamo. Ma, a mio avviso, è un errore pensare che la legge elettorale vada fatta con tutti. Si fa con chi ci sta. Punto. E la priorità - chiosa la Boschi - è farla subito, non necessariamente con tutti". Pure con Forza Italia, chiede Il Foglio? "Non è escluso. Anche perché vorrei ricordare che il tema della legge elettorale riguarda il Parlamento, e non il governo. E non è un caso che fino a ora la legge elettorale non sia nel patto di governo, e non è detto che a gennaio entri nel patto di coalizione". Renzi, via Boschi, avverte tutti: Letta e Berlusconi. Il primo è avvisato. Il secondo, invece, sa di avere un'arma in più per mettere in grossa difficoltà quelle che furono le larghe intese. di Andrea Tempestini @antempestini

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