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Le spese pazze del Pd: c'è anche un contratto per Cuperlo

Da settimane il cassiere di Renzi, Francesco Bonifazi, sta facendo i conti in tasca alla vecchia guardia. E sul partito si addensa una nuova bufera

Matteo Legnani
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La bufera-legge elettorale deve ancora passare, che già una nuova tempesta si affaccia all'orizzonte del Partito democratico: quella sui conti, che a fine 2012 avevano registrato un passivo di oltre 7 milioni di euro e che per il 2013 potrebbero essere anche peggio. Da settimane, ormai, il neosegretario Matteo Renzi ha messo il fido Francesco Bonifazi nel suo ruolo di neocassiere a scartabellare tra spese, resoconti, contratti di lavoro. E c'è da giurare che, chiusa la partita dell'Italicum, il segretario intenda mettere la vecchia guardia democratica dei Bersani e delle Bindi davanti alle sue responsabilità. Secondo quanto riporta L'Espresso, i "ragionieri" del rottamatore avrebbero già scoperto una grave irregolarità: l'aggiramento del blocco delle assunzioni, deciso già nel 2011, in coincidenza con le elezioni 2013. Agiramento del quale avrebbe approfittato lo stesso nemico numero uno di Renzi, Gianni Cuperlo, che proprio appena prima dell'ingresso in Parlamento sarebbe stato assunto (rinunciando al compenso, avendo già l'indennità di parlamentare) con un incarico dirigenziale all'interno del partito. E sì che il personale del Nazareno era già spropositato: circa 200 unità, a fronte delle poco più di 150 utilizzate effettivamente. Nonostante ciò, la "vecchia guardia" non badava a spese, quanto a consulenze, per le quali in un anno si arrivava a spendere circa un milione di euro. Uscite da azzerare, secondo Renzi, al pari di quelle per comprare grandi quantità di copie de L'Unità che finivano al macero. O i 324mila euro spesi per l'aggiornamento del sito internet. ("Con quei soldi ci aggiorniamo il sito della Nasa" ironizzava un renziano). I primi provvedimenti il Rottamatore li ha già presi: badge per tutti i dipendenti e tornelli agli ingressi per verificare che gli orari di lavoro siano effettivamente rispettati dai dipendenti. Poi si passerà ai tagli. E non è detto che riguardino solo le spese... 

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