Boschi, la prima sconfitta dentro il Pd. Così il suo partito l'ha umiliata

di Giovanni Ruggierodomenica 21 febbraio 2016
Boschi, la prima sconfitta dentro il Pd. Così il suo partito l'ha umiliata
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C'è anche il lavoro sottotraccia di Maria Elena Boschi nell'attività di mediazione che il Pd sta portando avanti con le altre forze di maggioranza per far passare il Ddl Cirinnà senza strappi interni. Ogni volta che la Boschi si è impegnata in prima persona ha sempre portato a casa il risultato, ma stavolta il Corriere racconta un retroscena diverso dal solito copione. La ministra si è rimboccata le maniche per trattare con i dissidenti Dem come una parlamentare, il più defilata possibile, lontana dalle telecamere e silenziosa con le agenzie. Lo conferma lo stesso Luigi Zanda, capogruppo al Senato, quando la presenta nei confronti: "Maria Elena è qui come deputata del Pd che ha sempre seguito queste tematiche". I cattolici del Pd la tirano per la giacca e pretendono di rivedere il "canguro", quel trucchetto che permette di saltare in un colpo tutti gli emendamenti evitando correzioni alla legge. Il clima si è surriscaldato, i toni si sono fatti sempre più duri, ma la ministra in veste di parlamentare è ancora fiduciosa. La rottura con il fronte cattolico sarà inevitabile, ma almeno i renziani sperano di tenere con sé un buon pezzo di loro, i meno radicali, accontentandoli con qualche emendamento simbolico.

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