"Non è possibile che 10 milioni di voti moderati rischino di non contare più niente. Ci provo io a rappresentarli". A parlare è l'ex ministro dello Sviluppo Corrado Passera, che intervistato da Dario Di Vico sul Corriere della Sera lancia "un'Opa" per "riempire lo spazio del centrodestra", precisando però che di non cercare "una federazione di partitini". L'ex numero due del governo Monti, per peso e influenza anche presso il Quirinale e i palazzi europei, a febbraio ha lanciato il movimento Italia Unica per riunire i moderati. Impresa difficile, perché Passera è stato uno dei più deludenti e criticati ministri delle larghe intese e soprattutto perché condivide quell'obiettivo con due leader politici più navigati e popolari: Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Nelle ultime ore è stato lo stesso leader di Forza Italia ad auspicare un ricongiungimento con il Nuovo Centrodestra entro la fine di questa legislatura. Ad accomunare Passera e Cavaliere è il giudizio, duro, sul governo in carica e la preoccupazione per la continua escalation del Movimento 5 Stelle: "Il ballottaggio tra Renzi e Grillo è dannoso - spiega l'ex numero uno di Poste italiane e ad Intesa-Sanpaolo -, entrambi non rappresentano la risposta giusta ai problemi degli italiani. Molti si rifugiano in loro perché non sanno chi votare, per moltissimi Berlusconi è il passato remoto, Alfano e Casini il passato prossimo e manca una nuova proposta e un'alternativa al populismo. E' questo quello a cui stiamo lavorando". Passera può unire i moderati o farà la fine di Monti? Votate il sondaggio di Liberoquotidiano Le critiche a Renzi e Grillo - "Da tre mesi - prosegue Passera - il premier è in campagna elettorale e non guarda a rimettere a posto i conti dell'Italia. Gli 80 euro sono una misura a uso e consumo dell'elettorato del Pd, il Jobs Act è ridotto a un topolino. L'Italicum è antidemocratico e probabilmente anti-costituzionale, noi siamo per un doppio turno di coalizione con collegi uninominali. Non mi piacciono i pasticci del premier su Senato e Province". E Grillo "è un sfasciacarrozze dell'euro senza proposte costruttive". Il centrodestra secondo Passera - Il centrodestra, bacino elettorale a cui vuole attingere Passera, "è come se non fosse in partita. Mancano il grande progetto e una leadership competente, affidabile e riconosciuta". Leadership che vorrebbe prendere lo stesso Passera, che presenterà il proprio progetto in via ufficiale il prossimo 14 giugno, dicendosi pronto a "un confronto del tutto aperto attraverso una consultazione via web". L'idea di fondo è quella sulla carta propugnata da Monti e, già 20 anni fa, da Forza Italia: uno Stato liberale "che stia fuori dagli affari, più magro e tonico, che si occupi di regole e non di gestione. Economia di mercato combinata ad una grande sensibilità sociale. Non lasceremo alla sinistra la rappresentanza del ceto medio produttivo e del terzo settore". E l'ultima sfida al premier è una "spending review vera, con costi standard nella sanità, passaggio da 9mila anagrafi ad una sola su cloud, eliminazione degli incentivi regionali a pioggia (parliamo di 15 miliardi)". Cambiando marcia in Europa, per avere più crescita e meno rigore, pur "senza richiedere nessuna deroga agli impegni europei". L'obiettivo è quello di creare una squadra forte, a differenza di quella di Renzi, che faccia a meno di "uomini soli al comando" e "slogan". Si tratta di capire se Passera riuscirà a formarla, quella squadra, oppure farà la fine del suo predecessore naturale, il Professor Monti.