"E' una ulteriore azione di sfascio". Guglielmo Epifani è arrabbiato con il Pdl: usa poche e chiare parole per commentare le annunciate dimissioni dei ministri azzurri dal governo. Enrico Letta adesso è solo con il Partito democratico, ma tra i democratici a regnare è il caos. "E’ evidente che con questa scelta, qualora avvenisse, si apre nei fatti una crisi e dovremo valutarne le conseguenze". Ecco, ma quali? Il segretario del Pd è sorpreso e parlando dalla festa di Centro Democratico non riesce ad essere chiaro. Quello che è certo è che qualora dovesse venir meno la larga maggioranza che appoggia Letta non si potrà andare al voto: i democratici per ora restano attaccati agli scranni parlamentari. Prendere tempo - Il Pd, dilaniato dal correntismo e in attesa di un congresso duro e chiarificatore, non può permettersi di sostenere una campagna elettorale nelle prossime, imminenti, settimane. La finestra elettorale del 24 novembre resta, ma Epifani ha provato a mettere alcuni paletti: "Cambiare legge elettorale è passaggio obbligato". La scusa è che si rischierebbe di avere un parlamento fotocopia a quello attuale, ma la realtà è che i democratici devono prendere tempo e respirare prima di gettarsi in una nuova competizione elettorale. Ad ora, infatti, non si ha una leadership chiara e il rischio è lo scontro frontale con la realtà. Attaccati alle poltrone - Il segretario è deluso: "E' una crisi al buio che non sappiamo dove potrà portare". Epifani prova a difendere quello che il governo guidato da Letta stava facendo ed aggiunge che una crisi come questa non si è "mai vista dal dopoguerra ad oggi". La crisi al buio può portare non si sa dove, insomma, ma di certo per Epifani oggi sarebbe già un piccolo successo riuscire a trovare una nuova maggioranza in parlmento. Se fosse possibile far quadrare i conti di una nuova maggioranza, il Pd avrebbe l'occasione di pugnalare "liberamente" Berlusconi e di cambiare la legge elettorale secondo le proprie volontà. Dire addio al Porcellum sarebbe un ottimo specchietto per le allodole grilline; il Movimento 5 Stelle è stato avvisato. Fassina - "Non si andra' ad elezioni perche' troveremo una soluzione in Parlamento: sono sicuro che in Parlamento c'e' una maggioranza in grado di evitarlo". Lo ha detto il viceministro dell'Economia Stefano Fassina del Pd, intervenendo nell'edizione straordinaria del TgLa7. "Noi dobbiamo approvare la legge stabilita' e la legge elettorale perche' se non lo facciamo vuol dire fare del male molto seriamente all'Italia", ha avvertito. E sempre dal Pd, anche Francesco Boccia non crede che si possa andare al voto in tempi stretti: "Chi si illude di andare al voto con questa scorciatoia si sbaglia. Prima c'è la legge di stabilità e la cancellazione del Porcellum. E siamo sicuri che in Parlamento ci saranno i voti per rispettare il volere della stragrande maggioranza degli italiani'.'
