Dopo l'espulsione della Gambaro, la linea è rovente. Non quella del Movimento Cinque Stelle ma quella del telefono dei deputati e senatori grillini. Dall'altro lato della cornetta c'è il grande capo Beppe, che come un buon coccodrillo piange dopo aver divorato i suoi "figli". La Gambaro è stata fatta fuori per volere di Grillo, in rampa di lancio ora c'è Paola Pinna. Troppe due espulsioni in una settimana. Così Beppe cerca di serrare le fila e prova a chiamare i suoi eletti e al telefono, soprattutto i ribelli per chiedergli una sola cosa: "Restate con me". La paura fa...quaranta dalle parti di Genova. Tanti sarebbero i deputati e i senatori che sono pronti a mollare Beppe. Il caso Gambaro ha spaccato anche il mondo del web che ha disertato le urne online e con un misero 65 per cento ha decretato la fine della senatrice. Beppe non può che attacarsi al telefono e implorare i dissidenti affinchè restino con lui. Telefono bollente - Il primo ad essere raggiunto al telefono è Tommaso Currò. Il deputato parla in modo concitato al cellulare nella saletta fumo in Transatlantico. È nervoso, fuma e alza leggermente la voce nei confronti di un certo Beppe. Currò suggerisce più volte al "Beppe" in questione di "ascoltare la voce critica". "Ti faccio un appello" prosegue, chiedendogli di parlare con i ragazzi, che rischierebbero sennò di venire "fagocitati" dallo tsunami espulsioni. Scorrono i minuti. Dall’altra parte della cornetta le frasi si fanno molto più lunghe. Tra i due volano tante parole. A telefono spento Currò spiega la chiamata con Beppe: "E’ un buon segno che ci siamo sentiti, io non voglio spaccare niente e tengo all’unità del MoVimento, dobbiamo andare avanti uniti per il bene di questo Paese. Beppe non è in malafede – precisa – nessuno dei ragazzi qui dentro lo è". Resta con noi - Terminata la chiamata con Currò il call center Grillo chiama anche la Pinna e prova a chiederle di restare nel recinto del Movimento. "Si’, io e Grillo abbiamo parlato". La deputata conferma il contatto telefonico con Beppe. Una conversazione "chiarificatrice", dove il leader avrebbe assicurato alla dissidente la sua permanenza nel gruppo. "Se cercano di espellermi mi sa che la fanno grossa, due in una settimana, non lo so. A parte che io adesso ho il numero di Grillo, lo chiamo se ci sono problemi". Paola non è in contatto con la Gambaro e si stupisce del numero esiguo di chi ha votato per la sua espulsione. "Devono parlare anche gli altri – aggiunge- da quando ho fatto quell’intervista sabato non sapete cosa mi stanno scrivendo, mi arrivano insulti via web, dalla gente dei gruppi locali". Diverse persone però le esprimono solidarietà, la invitano a non "mollare". Lei continua a passeggiare sola alla Camera. Gli altri parlano di lei come di un "fantasma". In diversi però non sarebbero d’accordo per la sua espulsione. "Inutile proporla" , è il pensiero comune tra i suoi colleghi. Il buonsenso comincia ad entrare nel Movimento. Ma non pare che ciò avvenga per una presa di coscienza. la linea morbida di Beppe è figlia della necessità. Il Movimento sta franando sotto i suoi piedi. Anche Casaleggio avrebbe alzato la cornetta per ripetere il mantra della "calma" agli eletti. Ora la parola d'ordine è unità. Fino alla prossima espulsione. (I.S.)
