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Coronavirus, il modello Veneto con i test a tappeto: "Così abbiamo contenuto i contagi"

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In Veneto il governatore Luca Zaia ha adottato contro l'emergenza coronavirus la strategia più aggressiva che ricalca in parte quella della Corea del Sud, basata su tamponi a tutti i sintomatici e ai loro contatti, sul tracciamento dei focolai e su chiusura estesa di negozi e attività commerciali. Possibilmente anche di quelle industriali. Lo scrive oggi il Giorno. "La Regione è partita con i tamponi sulle categorie più a rischio, i 54mila dipendenti del sistema sanitario e i 3.150 medici di base. Poi si andrà a caccia di chi è già positivo, ma non lo sa. E lo faremo con risorse nostre". 

Già oggi molte aziende hanno chiuso autonomamente e "altre chiuderanno nei prossimi giorni. Mi auguro che il governo si decida finalmente in questa direzione  e che ne discuta con le Regioni prima del rinnovo del decreto che scade il 25 marzo, ha spiegato Zaia. Infine nonostante l' ordinanza del ministro Speranza limiti l' attività all' aria aperta, il governatore non intende ritirare quella più restrittiva del Veneto. "Per me - ha ribadito - resta valida fino al 3 aprile se un nuovo decreto non la farà diventare inutile. Non si potrà uscire di casa se non per validi motivi e si potrà uscire di casa per fare una passeggiata a 200 metri dalla propria abitazione. 

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