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Fase 2, Giuseppe Conte rischia l'addio a Palazzo Chigi. Indiscreto: i malumori nel Pd

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Il protagonismo accentratore del premier Conte rischia di diventare incompatibile con la necessità sempre più impellente di organizzare la fase due, Lo scrive il Giornale, ribadendo che all'interno della maggioranza c'è uno  scontro violento sulla gestione del decreto per le imprese, che ha paralizzato per due giorni il governo. "Al dunque, con la scusa di mediare, Conte si è piegato ai grillini, come sulla vicenda pericolosissima del no al Mes", dicono in casa Dem  secondo il Giornale. "La scelta di destinare 50 miliardi alle aziende esportatrici sotto la supervisione della Farnesina è demenziale: quali sono le aziende non esportatrici? È solo una questione di potere su cui Di Maio si è impuntato, e su cui gliela hanno data vinta", sottolinea un ex ministro del centrosinistra.

 

 

 

La richiesta del Pd è quella di costituire attorno al governo una cabina di regia per la ricostruzione. Conte, atterrito dal timore di essere commissariato, fa però orecchie da mercante. Ma nel Pd cresce la preoccupazione "La fase due sarà pesantissima e assai rischiosa - spiega il  dem Enrico Borghi, "quello del Pd è un avviso ai naviganti: non può continuare la logica per cui decide tutto Palazzo Chigi tanto poi il Pd è responsabile e continua a fare il donatore di sangue".

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