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Luigi Bisignani, il sospetto su Matteo Renzi: "Perché sostiene Conte? Faccia come Maria Elena Boschi"

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C'è qualcosa che tormenta Luigi Bisignani, un'evidenza politica sulla quale si spende nel suo consueto intervento domenicale su Il Tempo di domenica 12 aprile, il giorno di Pasqua. Una domanda che l'uomo che sussurra ai potenti pone immediatamente: "Caro direttore, cosa dovrà mai ancora succedere affinché Matteo Renzi ritiri i suoi ministri da questo Governo arronzato, incapace di gestire il pre, il durante e il dopo Covid-19?", premette Bisignani. E ancora: "L'ex Rottamatore potrebbe limitarsi ad un appoggio esterno fino al termine dell' emergenza sanitaria per poi riaccendere il dibattito tra le forze politiche. Essendo il fondatore di Italia Viva l'artefice di questo matrimonio d'interesse tra Pd e grillini, ha tutto il diritto di essere anche il primo a scrivere la parola fine. Se continua a far sedere i suoi ministri a Palazzo Chigi, diventa complice di Conte proprio ora che quasi tutti riconoscono, sia pure a denti stretti, che la sua posizione in relazione alla fase 2 è la più corretta", sottolinea Bisignani riferendosi alla spinta a favore della riapertura per la quale per primo si è speso Renzi.

 

Dunque, l'uomo che sussurra ai potenti spiega a che cosa si stia esponendo il leader di Italia Viva sostenendo questo esecutivo: "Renzi rischia un domani l'accusa di correità con Conte e davvero bene fa Maria Elena Boschi a prendere le distanze dal governo, quasi fosse già passata all' opposizione. Per non parlare dei continui Dpcm schizofrenici, emanati con cadenza edittale, che non faranno arrivare neppure un euro in tasca agli italiani e alle aziende, visto che il meccanismo dei prestiti adottato è stato reso farraginoso e inattuabile". Insomma, Bisignani suggerisce a Renzi di seguire la "linea-Boschi": passare all'opposizione di Conte. E farlo subito.

 

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