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Coronavirus, quando Roberto Speranza a fine febbraio incontrò Gallera. Poi Giuseppe Conte ha oscurato il ministro

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Roberto Speranza, da questa emergenza coronavirus, ne esce di gran lunga meglio rispetto a Giuseppe Conte. Almeno questo è quanto emerge da un retroscena di stampa. Non deve insomma stupire che il ministro della Salute, tra i primi sostenitori del lockdown immediato, abbia incontrato a inizio pandemia Giulio Gallera. L'assessore al Welfare della Lombardia, la Regione ora maggiormente presa di mira dalle critiche. Il tutto - come riporta Il Giornale - ha inizio il 20 febbraio, quando il coronavirus scoppia in Italia e spunta il nome del primo paziente 1. Per l'occasione il ministro di Leu corre a Milano e torna in Lombardia la settimana successiva. Due visite in pochi giorni, a differenza del premier che a Milano si guarda bene dal presentarsi.

 

 

In quei giorni Speranza diventa un punto di riferimento, anche per la Lombardia. In sostanza, il ministro è l'ambasciatore di Fontana, anche lui sostenitore della zona rossa alle porte di Bergamo. Eppure Speranza deve fare i conti con Palazzo Chigi e con un presidente del Consiglio terrorizzato dalla possibilità che qualcuno oscuri il suo ruolo. Ed ecco che è costretto a sparire dai radar divenendo una figura fantasma e lasciando l'Italia nelle mani di Conte. I risultati sono ormai noti: l'Italia è sprofondata nel baratro.

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