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Giuseppe Conte, una diretta di 60 secondi dopo il Consiglio europeo: così si allunga la vita al governo

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C’era da scommettere sul fatto che Giuseppe Conte avrebbe tenuto una conferenza stampa in toni trionfalistici per comunicare l’esito del Consiglio europeo. Stavolta al premier sono bastati appena 60 secondi per ripetere ciò che aveva già scritto su Facebook: ma si sa, un po' di visibilità in più con una diretta tv non necessaria rientra perfettamente nel personaggio. Conte parla di “tappa importante nella storia” e di “Italia in prima fila” per il Recovery fund, che però di fatto dovrà fare ancora molta strada prima di vedere la luce. Per il momento rimangono utilizzabili soltanto gli strumenti già messi sul tavolo due settimane fa, a partire dal Mes senza condizionalità per le spese sanitarie, ma Conte è tra quelli che sperano di introdurre il fondo per la ripresa con titoli comuni europei entro la fine del 2020.

Il premier dovrà impegnarsi in una trattative difficile, con la consapevolezza che il Mes sarà sempre lì, ad ingolosire una parte della raffazzonata maggioranza giallorossa. Difficilmente Conte cederà sul Meccanismo europeo di stabilità perché sa che sarebbe la sua condanna a morte, politicamente parlando: qualora il governo decidesse di rivolgersi al Parlamento per attivarlo, si consumerebbe una crisi inevitabile perché un voto sul Mes riceverebbe pollice verso da almeno 183 senatori, una quota che garantirebbe una solida stabilità a qualsiasi altro esecutivo. Di conseguenza il premier punta ad allungarsi la vita portando avanti la linea sul Recovery fund, sperando di giungere un accordo che gli offra un'alternativa al Mes. 

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