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Sondaggi, la verità su Matteo Salvini e il centrodestra: numeri manipolati?

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Fausto Carioti
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Tra le tante leggende metropolitane che girano di questi tempi, una ha per protagonisti Matteo Salvini e i «sovranisti». E, di conseguenza, le sorti del centrodestra.
Secondo la gran parte dei quotidiani italiani, da quando è scoppiata l' epidemia la Lega avrebbe subito una caduta verticale di consensi, proprio a causa della sua linea, critica nei confronti del governo e dell' Unione europea. Emblematico il quotidiano La Repubblica, che il 21 aprile ha esultato col titolo: «Crollo nei sondaggi. Le destre populiste vittime della pandemia. Nella Ue calo dei sovranisti, dalla Lega a Afd». Anche altri raccontano la stessa storia, e la ragione è evidente: sono gli stessi che ieri hanno riferito della grande vittoria di Giuseppe Conte al consiglio europeo di giovedì, e della generosità dimostrata nei nostri confronti da Ursula von der Leyen e dalla sua dante causa Angela Merkel (e che proprio per questo si sono meritati l' appellativo di «gullible journalists», giornalisti creduloni, dal migliore editorialista finanziario europeo, il tedesco Wolfgang Münchau).

 

 


LEGGENDA
La stessa leggenda narra che, mentre gli ottusi eurofobi vanno a picco, un europeista con i fiocchi come Nicola Zingaretti appare in grande spolvero, assieme al suo Pd.
L' importante è fermarsi ai titoli: se uno guarda i numeri, infatti, rischia di scoprire una realtà assai diversa. Il metodo più corretto è seguire non un sondaggista in particolare, ma la media di tutte le rilevazioni, meritoriamente calcolata dal sito Youtrend, che fa tale lavoro sulle analisi prodotte dai principali istituti demoscopici (Emg, Euromedia, Ipsos, Ixè, Swg, Tecnè). L' ultima "supermedia" così ottenuta porta la data del 23 aprile e vede la Lega primo partito con il 28,1%. Seguono il Pd con il 21,1%, i grillini col 15,1, Fratelli d' Italia al 13,6, Forza Italia al 6,6, Italia Viva col 3,4 e il partitino di Nicola Fratoianni al 2,9.


La prima osservazione è che i due partiti «sovranisti», Lega e Fdi, i più polemici verso Conte e la Ue, arrivano insieme al 41,7%. Valgono, cioè, più del Pd, dei Cinque Stelle e di Italia viva, le tre sigle filoeuropeiste di governo, che non superano il 39,6%. Se ai voti di Salvini e Giorgia Meloni si sommano quelli per Silvio Berlusconi e per i cespuglietti azzurri, in una possibile riproposizione del centrodestra "classico", si arriva al 49,3%: quasi 7 punti in più rispetto all' intera coalizione di governo e quanto basterebbe, in caso di elezioni, per ottenere una solida maggioranza di parlamentari. L' ipotetica coalizione dei partiti progressisti si fermerebbe invece al 27,9%. È una bufala pure la storia secondo cui gli elettori starebbero mal giudicando il comportamento dei sovranisti durante l' epidemia: il poco che perde Salvini lo incassa infatti la Meloni, che ha una posizione altrettanto dura nei confronti della Ue.

RESTAURAZIONE
Il 12 marzo, nei primi giorni del "lockdown", la Lega era al 29,4% e Fratelli d' Italia al 12,7: da allora il Carroccio ha ceduto 1,3 punti e Fdi ne ha guadagnati 0,9. Tutto il centrodestra, che all' epoca era valutato al 49,1%, nel frattempo ha addirittura guadagnato qualcosa. Pure il Pd di Roberto Gualtieri, Paolo Gentiloni e David Sassoli sta sempre lì: era dato al 20,9% e ora si trova appena due centesimi di punto più su. Che Conte e la sua squadra non siano ritenuti all' altezza della situazione lo dice anche la sondaggista Alessandra Ghisleri. Intervistata dal Foglio, prevede che l' attuale vuoto di leadership agevoli la nascita di un «movimento della restaurazione», guidato da «uomini che hanno dato dimostrazione di saper fare».
Già esclusi gli attuali ministri, quindi.

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