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Fase 2, Matteo Renzi durissimo con Giuseppe Conte: "Dpcm uno scandalo costituzionale, diritti calpestati"

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Dopo la conferenza stampa di domenica sera di Giuseppe Conte la misura è colma, anche per Matteo Renzi, che dopo un periodo di relativa calma torna ad attaccare, con toni durissimi, il premier del governo di cui Italia Viva fa parte. Lo fa in un'intervista a Repubblica, dove definisce l'ultimo dpcm "uno scandalo costituzionale". Dunque, l'appello al Pd: "Ora basta, non possiamo calpestare i diritti costituzionali con un dpcm. Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento". Secondo Renzi, infatti, "la  ripartenza è lenta. Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale. Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta che è politica: contemperare i rischi. Lo scienziato ti dice che c'è il coronavirus, il politico decide come affrontarlo. E se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza", rimarca. 

 

Dunque, l'ex premier sottolinea come rispetto al dpcm "sarebbe meno peggio un decreto legge: almeno ha garanzie, una discussione parlamentare, il dibattito pubblico, gli emendamenti. Se il dpcm fosse un decreto legge presenterei un emendamento e chiederei l' appoggio del Pd, che ha la stessa sensibilità sulla difesa dei diritti fondamentali. L'ho detto al capogruppo Graziano Delrio: io ho fatto la tesi su La Pira, tu sei dossettiano, come puoi accettare questa violenza da azzeccagarbugli sulla Costituzione più bella del mondo?". Insomma, Renzi chiede che la democrazia torni ad essere tale, con un Parlamento che lavora e dice la sua: "Lo dirò giovedì in aula. Fuggire dal Parlamento è scelta di rara gravità e trova la sua base in una visione dello Stato paternalistica e irrispettosa delle libertà: non ho nulla da perdere e considero mio dovere dirlo ad alta voce", conclude il fu rottamatore.

 

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