Che la confusione regni sovrana non è certo un mistero. L'ultima conferenza stampa e il dpcm hanno sollevato un polverone di critiche contro Giuseppe Conte, mai così nel mirino da che è iniziata l'emergenza coronavirus (l'attacco, questa volta, è piovuto da ogni parte: tutti i quotidiani, alleati di governo, opposizioni). Una confusione il cui emblema sono la vicenda dei "congiunti" e quella delle seconde case. Ma non solo. Perché leggendo il dpcm spuntano altre "perle", come quella di cui vi diamo conto. Nel testo si legge che "possono essere utilizzate mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso". Insomma, "anche auto-prodotte". Dopo mesi di prediche, raccomandazioni, moniti, diktat, dopo lunghe settimane passate a dirci quale mascherina andava bene e quale no, il governo dà il via libera, per decreto, anche alle mascherine auto-prodotte.
