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Congiunti e "affetti stabili", Sileri fa giravolta: "Possibile vedere un amico vero". Poi rettifica: "Solo se è l'unica persona cara in città"

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La stretta del governo sugli "amici". Fa tutto Pierpaolo Sileri, vice ministro alla Salute, che in poche ore prima apre e poi stringe al massimo la tolleranza sulla possibilità, con la Fase 2, di uscire di casa per incontrare gli "affetti stabili". Dopo il pasticcio sui congiunti ("I parenti fino all'ottavo grado", ha chiarito il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli), arriva un altro mezzo disastro che testimonia il livello di impreparazione con cui la squadra di Giuseppe Conte e la task force guidata da Vittorio Colao sono arrivati a delineare il piano per il (molto graduale) ritorno alla normalità. 

 

 

 

 



Nel pomerigigo, a Un giorno da pecora, Sileri aveva annunciato: "Anche un'amicizia è un affetto stabile, a volte chi si sposta da una città all'altra stabilisce degli affetti con degli amici che sono spesso migliori di quelli con alcuni familiari, diciamoci la verità". Come sempre, Sileri e il governo si affidavano al "buonsenso": "Se è considerato un amico vero e non è una scusa, Questo è un periodo di transizione, servono regole per far capire che non è un liberi tutti", Bene. Forse consapevole della clamorosa "interpretabilità" del concetto di "amico vero", dopo qualche ora forse anche su pressione di Palazzo Chigi in serata il ministro ha corretto il tiro: "Si può parlare di affetto stabile, se si tratta di un partner o dell’unica persona cara che abbiamo in città. Il Dpcm chiarirà, ma io credo che affetto stabile è responsabilità. Significa non andare a trovare un amico solo per fare due passi, ma avere a cuore la sua salute e la nostra". 

 

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