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Giuseppe Conte scaricato dal M5S: "Non ci ascolta, Renzi gli ha messo paura", la svolta tra domenica e lunedì

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Nella tarda serata di ieri, martedì 12 maggio, è arrivato il tanto agognato accordo sugli immigrati irregolari. La sanatoria è confermata, ma per farla andare bene al Movimento 5 Stelle si sono inventati che non sarà “indiscriminata”: la sostanza non cambia, così come il rapporto teso tra i grillini e Giuseppe Conte. Il quale, secondo la ricostruzione de La Stampa, si è improvvisamente scoperto anni luce distante da quel M5S che gli ha spalancato le porte di Palazzo Chigi. Il problema non è soltanto Luigi Di Maio, che non avrebbe gradito l’invasione di campo del premier sul rilascio di Silvia Romano, ma è l’intero Movimento ad aver accumulato troppi motivi di rancore e di distanza da Conte.

 

 

La situazione potrebbe sfuggire di mano da un momento all’altro: “Il premier - dichiara una fonte grillina a La Stampa - non riesce più a svolgere il suo ruolo di mediatore perché Renzi gli ha messo paura e ormai accetta tutto quello che vogliono Iv e Pd. Non ci sta a sentire. Ma quando vuoi fare tutto da solo, alla fine resti solo”. In particolare i grillini sostengono che tra domenica notte e lunedì qualcosa non sia andato per il verso giusto, tra qualche “leggerezza” e un eccesso di “ingenuità” da parte di chi è andato a trattare a Palazzo Chigi sulla sanatoria per gli immigrati. Anche se Vito Crimi ha rivendicato l’accordo come una vittoria, il M5S continua a sentirsi troppo esposto, lasciato dal premier senza coperture politiche sui due fronti più importanti: la Lega e i magistrati, rispettivamente dopo il caso di Silvia romano e dello scontro Bonafede-Di Matteo con i boss mafiosi sullo sfondo. “Così si va avanti giorno dopo giorno - si legge su La Stampa - con un rinvio che chiama un altro rinvio, fino all’ennesimo vertice notturno. Ma fino a quando?”. 

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