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Alfonso Bonafede, il sospetto di Matteo Renzi su Berlusconi: "Rischiamo di esporci senza alcun risultato"

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Matteo Renzi è nella condizione più delicata sul caso che riguarda Alfonso Bonafede. Dopo la mozione di sfiducia del centrodestra è arrivata anche quella di Emma Bonino, e questa espone ancora di più l’ex premier. Lo scrive Augusto Minzolini, secondo cui Renzi sarebbe stato il primo a dire nei colloqui privati con i suoi che “è difficile non votare la mozione di Emma”. Come pure “appoggiare Bonafede, e il suo giustizialismo, senza rivedere la prescrizione equivale a perdere la faccia”. Ancor più difficile dopo che nella giornata di oggi, martedì 19 maggio, Graziano Delrio, capogurppo Pd, ha detto chiaro e tondo che se passasse una sfiducia a Bonafede si aprirebbe la crisi di governo (e Renzi, più che quest'ultima, cerca poltrone).

 

 

Poi però intervengono le valutazioni politiche: l’epilogo migliore per l’ex rottamatore sarebbe una sfiducia a Bonafede senza conseguenze sul governo (che sarebbe dunque da escludersi), ma è praticamente irrealizzabile perché il destino del premier Giuseppe Conte è legato strettamente a quello del guardasigilli. In più Renzi, secondo il retroscena de Il Giornale, avrebbe timore di Silvio Berlusconi: “Se noi votiamo contro e poi il Cav lo fa appoggiare da qualcuno dei suoi, rischiamo di esporci senza ottenere nessun risultato”. A ciò si aggiunge il fatto che Renzi dovrebbe prendersi la responsabilità di una crisi in un momento delicato, mentre tra un paio di mesi potrebbero esserci condizioni migliori per un ribaltone: insomma, tutti gli indizi lasciano pensare che alla fine Bonafede rimarrà al suo posto. Anche a causa di Berlusconi...

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