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Giuseppe Conte, retroscena e contrordine: "Mentre tutti pensavano a Salvini e Renzi...". Il 20 settembre: così il premier si è blindato

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Nel silenzio generale, Giuseppe Conte ha tentato la mossa estrema per salvarsi. "Mentre l'attenzione era concentrata su Renzi e Salvini - scrive Francesco Verderami nel suo retroscena sul Corriere della Sera -, ieri Conte si è mosso per garantirsi ancora qualche mese di sopravvivenza". Il clima è quello della trincea, di un forse scaramantico "a ottobre cado" che il premier andrebbe ripetendo spesso ai suoi collaboratori. Ma siccome sulla poltrona di Palazzo Chigi si è trovato sorprendentemente bene l'avvocato foggiano vorrebbe fermarsi a Roma ancora un po'.

 

 

 

Per questo la data indicata per le Regionali, le Amministrative e il referendum sul taglio dei parlamentari, il 20 settembre, "sgombra definitivamente il campo dall'ipotesi che - in caso di crisi di governo - ci possano essere elezioni anticipate. Non male, visto che in Parlamento gli incastri sono comunque complicati e trovare un'alternativa a questa maggioranza sarà un bel rompicapo. Ma soprattutto, sottolinea Verderami, "la decisione di Conte ha un obiettivo politico: mira a congelare le manovre del partito trasversale che punta a sostituirlo". La tempistica lo aiuta, visto che oltre all'election day ci sarà la coda dei ballottaggi (4 ottobre) e subito dopo il Parlamento si ritroverà in piena sessione di bilancio, rendendo di fatto impossibile una sfiducia. 

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