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Luca Palamara, il guaio di Sergio Mattarella: retroscena, perché lo scandalo-Csm aiuta Giuseppe Conte

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In un retroscena pubblicato su Dagospia, tutto dedicato al Recovery Fund e alla vera portata dello strumento messo a disposizione dell'Europa, si parla anche di Sergio Mattarella, ossia l'uomo che secondo Dago ha "in mano la tenuta del paese". Lui, infatti, l'unica vera autorità riconosciuta all'estero. E sarebbe sempre il presidente della Repubblica ad avere telefonate con cadenza settimanale con Emmanuel Macron e Steinmeier, oltre al filo diretto con David Sassoli. Il tutto, per "putnellare la linea europea che riserva all'Italia il grosso dei fondi".

 

Obiettivo condiviso da Merkel e Mattarella sarebbe quello di tenere in piedi il governo, perché l'Italia in un periodo come questo rischierebbe troppo sotto i colpi della speculazione finanziaria internazionale. Il punto è che, nota sempre Dago, in questo momento i margini d'azione dell'inquilino del Colle sono un poco più ridotti, o più che altro compressi da una nuova emergenza: quella del Csm, esplosa con le intercettazioni di Luca Palamara. Scrive infatti Dago: "Malgrado quello che scrive il quirinalista del Corriere Marzio Breda, la faccenda del Csm va affrontata più prima che poi. La riforma di un organo di rilevanza costituzionale non può non passare per le mani del Presidente della Repubblica, che per di più lo presiede", conclude. Insomma, il caso diventa una sorta di altro alleato di Giuseppe Conte: il capo dello Stato in questo momento ha talmente tante grane da non potersi permettere un cambio della guardia a Palazzo Chigi.

 

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