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Coronavirus, Di Stefano: "Da Giuseppe Conte solo promesse, finalmente lo capiscono anche i sindaci di sinistra"

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“Fa piacere che dopo un mese e mezzo si sveglino anche i sindaci di centrosinistra, come Decaro, Sala, Nardella, De Magistris. Io, come sindaco di Sesto San Giovanni, il 16 aprile ero stato primo firmatario di una lettera sottoscritta da 200 sindaci lombardi e inviata al premier Conte per chiedere lo stanziamento immediato di 10 miliardi di euro da aggiungere alle risorse stanziate per il fondo di solidarietà comunale. Le promesse di Conte non bastano più. Siamo in prima linea da tre mesi nella gestione dell'emergenza e non abbiamo visto un euro, se non le briciole dei buoni spesa che non hanno fatto altro che creare una guerra tra poveri. I fondi già promessi dal Governo non sono ancora disponibili e le casse comunali sono ormai quasi vuote. Non vorremmo che Conte si ricordi di stanziare fondi ai Comuni quando saranno già falliti... Senza liquidità immediata e certezze tanti Comuni rischiano di non garantire servizi essenziali come trasporti, raccolta rifiuti, welfare. È a rischio la tenuta del tessuto sociale dei territori. Sono i sindaci il punto di riferimento dei cittadini, il governo non può continuare a fregarsene di noi lasciandoci da soli”.  Così in una nota Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, in riferimento alla riunione in videoconferenza di ieri sera tra il premier Conte e i 13 sindaci delle Città Metropolitane.

“E' necessario snellire la burocrazia, vanno tolti i vincoli di natura finanziaria vista l'eccezionalità del momento. Un tema importante è la Tari: se il governo non dà risorse ai Comuni per compensare il mancato versamento della tassa, i sindaci saranno costretti a mettere quei soldi togliendo risorse ad altri servizi. Come già chiesto nella lettera al premier di cui sono stato primo firmatario - prosegue il sindaco Di Stefano -, serve l’istituzione urgente da parte dello Stato di un fondo che possa coprire integralmente la spesa che i Comuni sostengono per l’inserimento nelle strutture dei minori affidati dai giudici ai sindaci; serve l’istituzione nel bilancio dello Stato di un fondo da destinare direttamente ai Comuni per sostenere i servizi di educazione e istruzione per l’infanzia; serve la previsione dell’utilizzo anche integrale, nel 2020, dei proventi delle concessioni edilizie e delle alienazioni dei beni patrimoniali dell’ente, sia in parte corrente che in parte investimenti; servono provvedimenti urgenti per una reale rinegoziazione dei mutui dei Comuni che prevedano la sospensione dei pagamenti delle rate relative alle annualità 2020-2021- 2022, da corrispondere oltre la scadenza del mutuo stesso; servono rapidi interventi normativi per portare al 30% il fondo crediti di dubbia esigibilità, con la previsione che l'eventuale disavanzo che potrebbe crearsi sul bilancio 2020-2021- 2022 possa essere ripartito con l'adozione di un piano di rientro trentennale; serve l'urgente emanazione di specifiche norme che prevedano poteri speciali per i sindaci per velocizzare e far ripartire tutti i cantieri, rilanciare l’economia locale e rafforzare la sicurezza pubblica sui territori”.

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