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Roberto Calderoli, agguato al governo sulla legge elettorale: "In Senato non avete i numeri"

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Roberto Calderoli aspetta il nemico al varco, quello di Palazzo Madama. L'agguato del senatore della Lega è al Pd che "in un momento come questo in cui il Paese è ancora tramortito dall’epidemia per l’inerzia e l’incapacità del Governo, ha come priorità attuale la legge elettorale". Anzi, nello specifico una legge "ritagliata e modellata ad hoc per non far vincere la Lega e Matteo Salvini. Roba da psicanalisi o peggio". Ma il leghista più agguerrito di tutti, quello che non ha mai negato di provare il tutto per tutto pur di far cadere il governo, è pronto a un altro capolavoro dopo quello in Aula sul dl Elezioni (qui quanto accaduto).

"L’allegra macchina da guerra, da guerra da Risiko, della maggioranza alla Camera è consapevole di avere o meno i numeri per farla passare al Senato? - riporta dem e grillini coi piedi per terra -. Si sono fatti questa domanda? Gli rispondo io! Non ci sono, i numeri non ci sono. Partiti e partitini in alcuni casi sovra rappresentati in Parlamento sanno che l’unica loro prospettiva di sopravvivenza politica è legata al Rosatellum".

 

 

E qui subentra il vero problema: queste piccolissime forze politiche con il proporzionale sarebbero escluse o messe in tribuna a fare da spettatori, "e francamente - ammette Calderoli - io di capponi che auspicano l’avvicinarsi del Natale non ne vedo in giro, quindi i numeri in Senato non ci saranno. Pd stai sereno, ci rivediamo in Senato". Un monito che pare più spaventoso che mai se si pensa che a temere per le proprie poltrone c'è anche Matteo Renzi. In caso di soglia di sbarramento più elevata con una nuova legge elettorale, Italia Viva rischierebbe il Parlamento.

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