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Autostrade, aumentare i pedaggi o lavorare in perdita: lo scenario preoccupante dopo la statalizzazione

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La mancata revoca di Autostrade per l’Italia e l’accordo che prevede l’ingresso di Cassa depositi e prestiti e l’uscita graduale della famiglia Benetton apre diverse questioni per il futuro. Ad alimentare i dubbi ci ha pensato Luigi Di Maio con delle strane dichiarazioni: “Se Aspi verrà quotata in Borsa come sembra, dobbiamo lavorare affinché la nuova società non sia assoggettata alle logiche di mercato, bensì affinché lavori per assicurare investimenti e tariffe autostradali più basse”.

Il Messaggero nell’edizione odierna ha provato a tradurre questo concetto espresso dal ministro grillini: “non seguire le logiche di mercato” significa lavorare in perdita, a meno che non si aumentino i pedaggi che sono necessari a finanziare gli investimenti. Tra l’altro la Cassa depositi e prestiti può impiegare il risparmio postale solo in investimenti profittevoli e Autostrade per come le descrive Di Maio non sembra in grado di rientrare in questa categoria. In pratica l’ex capo politico dei 5 Stelle ha dichiarato che gli investitori dovrebbero mettere i soldi in una società che vuole perderli. “Ma soprattutto - si chiede il Messaggero - se la società non deve seguire logiche di mercato, perché si vuol quotare sul mercato? C’è grande confusione sotto il cielo delle nazionalizzazioni”. 

 

 

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