Giuseppe Conte, agguato a tempo di record da Zingaretti: "Prenderei il Mes", vuole la crisi di governo col M5s?

martedì 21 luglio 2020
Giuseppe Conte, agguato a tempo di record da Zingaretti: "Prenderei il Mes", vuole la crisi di governo col M5s?
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"Il Mes non è il nostro obiettivo". Giuseppe Conte è costretto a ribadirlo quasi prima di festeggiare l'accordo sul Recovery Fund: 209 miliardi dall'Europa che, sulla carta, ridanno fiato al suo governo. Ma c'è qualche problema: innanzitutto, quei soldi non arriveranno prima della primavera 2021, i più ottimisti sperano in una accelerazione per gennaio. Dunque, anche considerato che di quei 209 sono 127 i miliardi "in prestito", con le stesse condizioni di interessi del Mes, è logico che qualcuno chieda di ricorrere al Fondo salva-stati, che garantisce un'erogazione immediata. Altro che "attenzione morbosa", l'accusa che Conte rivolge indirettamente ai giornalisti. Perché a richiedere il Mes, nelle ore in cui la trattativa al Consiglio Ue volgeva al termine, è stata proprio la maggioranza che sostiene il premier. E il dubbio, considerato che parlare di Mes con il Movimento 5 Stelle equivale a una pre-crisi di governo, a questo punto è legittimo: realismo o tentazione auto-distruttiva?

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Come sottolinea anche la Stampa, il Pd lo vuole comunque, come ammesso candidamente dal segretario Nicola Zingaretti a In Onda: "Il Mes lo prenderei. Ho grande rispetto per il premier, che deve tener conto di una coalizione, ma mi rivolgo ai cittadini: dopo il Covid dobbiamo scommettere sul nuovo sistema sanitario nazionale, voglio la migliore sanità del mondo. Perché rinunciare a tutto questo?". Da un lato, i dem giocano al poliziotto buono, quelli che difendono Palazzo Chigi dalle smanie di Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Dall'altro, però, uscite come queste alimentano inevitabilmente le tensioni. E il sospetto è che fermo restando l'intenzione di mantenere il legame di alleanza con Conte, al Nazareno non dispiacerebbe rimescolare le carte, portare alla crisi di governo e magari rimescolare le carte della maggioranza. In fondo, gestire 209 miliardi è un bel bottino di guerra, che farebbe gola a molti.

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