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Immigrazione, Nicola Zingaretti duro con Luciana Lamorgese: "Agire in modo adeguato"

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"Il governo agisca di modo adeguato", questo il duro rimprovero del segretario del partito democratico Nicola Zingaretti al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. "Solidarietà e sicurezza sono valori che possono e debbono andare di pari passo. Per la verità sono mesi che poniamo questi temi. Ora ribadiamo, occorre lavorare affinché il Governo urgentemente e nella sua interezza affronti in maniera adeguata questa complessa materia", ha scritto una nota il segretario del Pd. Insomma, al democratico farebbe comodo avere al Viminale qualcuno col pugno di ferro, come Matteo Salvini ai tempi. Ma tant'è.

Secondo Zingaretti il governo ha perso tempo poiché "quanto sta avvenendo nel Mediterraneo sui flussi migratori era abbastanza prevedibile. Era chiaro da mesi che gli effetti dell'epidemia, anche dal punto di vista economico e sociale, avrebbero posto in forma inedita questo tema. Sono scenari che il Governo deve valutare con la più grande attenzione".

 

 

Solo oggi Lamorgese, dopo giorni di denunce da parte del sindaci di Lampedusa e Porto Empedocle e a seguito delle dure parole del governatore della Sicilia Nello Musumeci "la Sicilia non può essere trattata come una colonia", è intervenuta sul pericolo di diffusione Covid 19 legato agli arrivi degli immigrati. "Si tratta di flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dai centri di accoglienza, dai quali, tra l'altro, i migranti tunisini in particolare cercano di allontanarsi in ogni modo prima del termine del periodo di quarantena obbligatorio".

Mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è scagliato contro l'Unione europea, "che deve riprendere le redistribuzioni che si sono fermate con la pandemia, riattivando l'accordo sottoscritto a Malta. E ancora: "Abbiamo un problema di salute pubblica, se chi arriva deve stare in quarantena in un Cara e poi scappa, non è un problema di nazionalità". 

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