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Stefano Bonaccini, il retroscena sulla conferenza con Conte: "Ha atteso quarantacinque minuti e poi ha sbroccato"

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La parola d'ordine di Giuseppe Conte? Temporeggiare. Il dibattito sul Mes ne è la riprova, il premier, pur di evitare lo scontro tra Movimento 5 Stelle e Pd, preferisce rimandare i problemi, anche se prima o poi i nodi vengono al pettine. Nel descrivere l'atteggiamento di Conte il Corriere della Sera parla di un "fuso orario tutto di Palazzo Chigi", che differisce di sessanta minuti rispetto a quello che vige sul resto del territorio nazionale. Ministri e leader sindacali si sono ormai abituati. Tutti tranne uno: il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Sempre secondo il quotidiano il dem "che non aveva sincronizzato l'orologio, giorni fa ha atteso per quarantacinque minuti in conference-call prima di sbroccare".

 

 

Eppure nel Pd sono tanti quelli che lo accusano di "tardo andreottismo". E c'è anche chi, come la segreteria dem, Carmelo Miceli, ritiene che "Conte ha la gobba". In parole povere il presidente del Consiglio è parecchio fortunato perché si è trovato a riempire il vuoto provocato dalla crisi dei partiti di maggioranza e opposizione. Ma il premier temporeggia anche quando si parla di sogni. Il suo obiettivo infatti è l'ascesa al Quirinale e l'idea di una "lista Conte" è oggi solo un deterrente da usare contro gli alleati per non essere disarcionato. 

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