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Luigi Di Maio, pioggia di insulti per la foto con Andrea Scanzi senza mascherina: "Leccacu**"

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Brunella Bolloli
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La camicia azzurro mare, il sorriso durbans, la pelle così abbronzata che ricorda quella degli sbarcati a Lampedusa: il nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, stavolta è andato "in missione" a San Gavino, in Sardegna, con la fidanzata Virginia Saba. Poteva essere una vacanza come un'altra, del resto è agosto e i parlamentari fanno lunghe ferie, invece il grillino ha voluto immortalare il momento in un selfie di gruppo con allegre coppie e l'amico Andrea Scanzi, giornalista del Fatto quotidiano nonché attore e opinionista tv diventato celebre mesi fa per avere negato in un video i rischi del Covid. «Ma quale pandemia!», urlava fasciato in un giubbino di pelle da centauro, gli occhiali da sole e l'intercalare da saputello, «lo volete capire o no che si tratta di un semplice raffreddore, non è una malattia mortale! Non vi succede una sega nel 97 virgola 98 per cento dei casi! È una cazzo d'infezione curabile, esattamente come l'influenza». Infine, nel proseguo delle parolacce, ecco il vero motivo della rabbia: «Mi stanno annullando le date teatrali!».

 

 

Si vede che ora Scanzi sta recuperando con il suo tour e a dargli man forte è arrivato pure il titolare della Farnesina che ha postato sui social l'immagine del gruppetto, ovviamente senza mascherina e assembrato, e il seguente messaggio: «Una bella serata in compagnia di Andrea Scanzi e tanti altri amici a San Gavino, in Sardegna. Ho avuto il piacere di assistere al suo spettacolo come sempre geniale e diretto, ve lo consiglio. Buona serata a tutti». Non essendoci congiuntivi, il grillino se l'è cavata, in compenso sono piovute critiche al suo "nuovo ruolo" di sponsor di Scanzi. «Ci basta il tuo spettacolo indegno che ogni giorno ci riservi come ministro», ha scritto un follower. «E la cassa integrazione di maggio dov' è?», dice un altro. «Poi ci domandiamo perché il Fatto è vicino ai grillini». «Ma la foto l'ha scattata Rocco?», chiede qualcuno. Lanfranco va giù pesante: «Ruffiani leccac**o». E c'è chi bacchetta il giornalista: «Se fosse stato qualche collega a ricevere gli elogi da Berlusconi gli avresti scritto un pezzo pieno di insulti».

 

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