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Furbetti del bonus, il Garante della privacy apre un'istruttoria sul "metodo-Inps": cosa non torna

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Il Garante per la protezione dei dati personali continua ad interessarsi della vicenda dei deputati che hanno preso il bonus da 600 euro che l’Inps destinava ai lavoratori autonomi ed alle partite Iva in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Ieri il Garante era intervenuto per far crollare lo scudo della privacy e per dare il via libera alla pubblicazione dei nomi dei cosiddetti furbetti del bonus. L’Inps a sua volta ha fatto sapere che è disponibile a comunicare i nomi, a patto che sia la Camera a fare richiesta: tra le ipotesi al vaglio ci sono la possibilità di un’interlocuzione diretta tra Roberto Fico e Pasquale Tridico o la risposta dell’Inps alle interrogazioni parlamentari presentate. Nel frattempo il Garante della privacy ha inviato una richiesta di informazioni all’istituto previdenziale e ha aperto un’istruttoria sulla metodologia seguita dall’Inps rispetto al trattamento dei dati dei beneficati del bonus Covid e alle notizie diffuse al riguardo. Insomma, se i furbetti sono da condannare senza se e senza ma, lo stesso vale per l’istituto presieduto da Pasquale Tridico, che potrebbe aver giocato sporco per fare un favore politico ai compari del M5s. 

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