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Giuseppe Conte, il retroscena sul "piano Draghi": "Il Pd punta su Mario per far fuori premier e M5s"

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“Ha fatto un intervento da piacione. Si può essere d’accordo su certe cose, ma quando parla di costruire un futuro migliore per le nuove generazioni non fa altro che rispolverare un vecchio mantra per nascondere i problemi”. Così Stefano Fassina ha commentato l’intervento di Mario Draghi al meeting di Rimini, dove sostanzialmente l’ex numero uno della Banca centrale europea si è rilanciato per un ruolo politico importante in Italia. Il deputato di Leu vede un chiaro progetto di defenestrazione di Giuseppe Conte dietro le parole di Draghi: “Mi piacerebbe che facesse un po’ meno retorica, ma capisco che fa il suo mestiere. Oggi le prime pagine dei giornali sono imbarazzanti, esaltano Draghi in maniera strumentale al fine di costruire un nuovo governo. Lui è disponibile ad avere ruoli più importanti, come quello di un premier emergenziale o di un capo di Stato che garantisce quegli equilibri europei che sono così rilevanti per le nostre prospettive. Io lo stimo, ma un governo Draghi metterebbe in pericolo l’equilibrio che in questa fase abbiamo realizzato”. Per Fassina è legittimo che siano in corso manovre per defenestrare Conte: “Dà spazio ai 5 Stelle che consentono di imporre qualche cambiamento nel senso di maggior giustizia sociale. Se si elimina il premier, avviene una spaccatura nel M5s. E poi c’è una parte del Pd che invece vorrebbe scaricare i grillini e andare con Draghi per accentuare queste politiche centriste e conservative”. 

 

 

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