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Coronavirus, Matteo Salvini e la lettera al Corriere: "L'inquietante silenzio del governo sullo studio segreto"

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Prende carta e penna, Matteo Salvini, e scrive una lettera al Corriere della Sera, pubblicata in prima pagina sull'edizione di domenica 6 settembre: "Caro direttore, le scrivo dopo aver atteso - invano - risposte dal governo a proposito dello studio segreto sugli effetti del Covid in Italia. Uno studio confermato pubblicamente da un dirigente del ministero della Salute il 21 aprile scorso e che risale alle prime settimane del 2020, mentre altri verbali desecretati fanno emergere ulteriori dettagli inquietanti sulla gestione dell'emergenza", premette il leader della Lega. Insomma, vuole chiarezza sulle scelte di Giuseppe Conte. Scelte che sembrano essere state quelle sbagliate. 

 

"A Palazzo Chigi avevano elementi allarmanti sulle conseguenze del Covid nel nostro Paese, ma il presidente del Consiglio si è preso l'enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni nemmeno con i presidenti di Regione", sottolinea Salvini. "Sappiamo com' è finita: drammatiche carenze di guanti, camici, mascherine e respiratori che in fase di emergenza era compito del governo centrale reperire, non delle singole Regioni". Il leghista ricorda poi come il governo "non abbia proferito parola sullo studio segreto, non una giustificazione, una replica". 

"Gli ultimi verbali desecretati svelano una serie di errori e raccontano i furibondi litigi tra gli esperti e il commissario Domenico Arcuri, che nonostante i troppi ritardi e svarioni è stato scelto per affrontare il tema della riapertura delle scuole affiancando un ministro palesemente inadeguato come Lucia Azzolina. Il governo non può più tacere: chiederemo di riferire in Parlamento", intima Salvini. E ancora: "Visto che l'esecutivo aveva uno studio riservato sugli effetti del virus, perché non ha condiviso l'informazione con altri interlocutori istituzionali? Perché non ha reperito subito mascherine, camici e respiratori, ma anzi ne ha spedite tonnellate in Cina? Perché ha ignorato i suggerimenti del Cts sulle zone rosse? Perché, il 21 febbraio, il premier dichiarava è tutto sotto controllo?". Domande pesantissime, che ad ora non hanno risposta. 

 

Salvini conclude ricordando come "c'è anche una richiesta di verità e trasparenza che ha bisogno di risposte. Il governo e la maggioranza, invece, sono preoccupati dalla legge elettorale e sono terrorizzati dal risultato delle elezioni regionali". "Il governo deve spiegare, davanti al Parlamento e a tutto il Paese, perché ha taciuto i rischi del virus e ha affrontato l'emergenza con drammatica superficialità. Lo deve agli italiani, a chi ha sofferto, a chi non c'è più, alle loro famiglie".

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