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Stefano Bonaccini, gelo con l'inviata di Mentana: "La vittoria di Zingaretti?", non lo nomina nemmeno

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Stefano Bonaccini può essere considerato quasi alla stregua di uno sconfitto da queste elezioni regionali. Sì, perché il 3 a 3 rafforza la posizione di Nicola Zingaretti: difficile che si torni a parlare presto di un cambio alla guida della segreteria Pd, per la quale il governatore dell’Emilia Romagna sembrava il candidato più autorevole nel caso in cui dalle urne fosse uscita una disfatta per i dem. E invece Zingaretti non solo ha tenuto, ma ha anche portato a casa entrambe le regioni in cui aveva scelto direttamente i candidati: Michele Emiliano si è confermato in Puglia, mentre Eugenio Giani è riuscito a difendere la Toscana dall’assalto della Lega guidato da Susanna Ceccardi.

È la vittoria di Zingaretti? Alla domanda dell’inviata di Enrico Mentana il governatore emiliano non nomina nemmeno il segretario del Pd: “Merito di tutti, complimenti. Bene per il Pd aver confermato Puglia, Toscana e Campania. Mi dispiace per le Marche, però insomma è stata una bella giornata, c’è stato an che il sì al referendum, adesso davvero deve essere una stagione di riforme”. Poi Bonaccini ha anche parlato di un ipotetico congresso del Pd: “Interessa molto di più ai giornali di quanto interessi a noi nella realtà. In gioco c’erano le regioni e quindi di queste si doveva discutere, non di congressi. Anzi, con il Recovery Fund che sta per arrivare bisogna concentrarsi sul paese”. Insomma, tra le righe Bonaccini ha lasciato intendere che i tempi non sono ancora maturi per la sua scalata al Pd, che per ora rimane saldamente nelle mani di Zingaretti. 

 

 

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