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Regionali, Riccardo Molinari replica a Giovanni Toti: "Se non fosse stato per Salvini non sarebbe stato neanche ricandidato"

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Le Regionali del 20 e del 21 settembre hanno generato qualche malumore. Il centrodestra non è infatti riuscito a espugnare le rossi Toscana e Puglia, lasciando l'amaro in bocca anche a Giovanni Toti. Il motivo? Per il governatore (riconfermato) della Liguria serviva un capo in grado "di gestire la coalizione". Un chiaro riferimento, seppur in buona fede, a Matteo Salvini che non è però piaciuto ai vertici del Carroccio. "Stimo Toti, è un amico, ma ha sbagliato - ha tuonato Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera, in un colloquio con Il Tempo -. La sua analisi ingenerosa. Se non fosse stato per la Lega non sarebbe stato neanche ricandidato. In Veneto avremmo anche potuto vincere anche da soli. Come in Piemonte, quando invece nel 2019 abbiamo sostenuto il candidato di Forza Italia. Salvini ha sempre aiutato gli alleati. Ad esempio, stavolta in Puglia si è speso tantissimo". 

 

 

Così l'unica soluzione, in vista di elezioni future, per Molinari è quella di pensare in modo diverso ai candidati e coinvolgere il "partito dei governatori", che in questa tornata elettorale ha fatto faville. Insomma, la spallata è sì fallita, ma mai dire mai. "Se il Pd avesse perso la Toscana si sarebbe aperta la crisi di governo - racconta -. Li era difficile fare di più. In Campania e Puglia, invece, avremmo dovuto dare un segnale di novità, che Caldoro e Fitto non incarnavano. L'elettore lo ha percepito. A suo tempo lo avevamo detto agli alleati, ma proprio per spirito di squadra, Salvini aveva fatto un passo indietro, supportando i nomi fatti da Forza Italia e da Fratelli d'Italia. È proprio qui che bisogna cambiare". A buon intenditore poche parole.

 

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