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Giuseppe Conte nei guai per il gel disinfettante: "Comprato da chi non paga le tasse", lo scoop di Franco Bechis

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L’amministratore della società di Cerignola che ha fornito il gel per proteggere le mani di Giuseppe Conte e dei suoi collaboratori a Palazzo Chigi ha scritto a Franco Bechis per ricostruire per filo e per segno uno degli appalti più oscuri della presidenza del Consiglio. Tutto è partito lo scorso marzo, quando senza gara, a trattativa diretta, è partita la ricerca del gel sanificante destinato al premier. Come avviene tale richiesta? “Non è noto - scrive il direttore de Il Tempo - si va a colpo sicuro a chiedere alla Cerichem Biopharm di Cerignola” che non è né una multinazionale né un colosso della farmaceutica, ma una micro azienda che nel 2018 ha fatturato 983mila euro con un utile di poco superiore agli 11mila.

Nonostante la smentita dei diretti interessati, Bechis ha avanzato il sospetto che Palazzo Chigi si sia rivolta proprio a quell’azienda perché il padre del premier è di origini cerignolane. Una casualità? Possibile, mentre è un fatto che il 70% del capitale della Cerichem Biopharm appartenente ai due fratelli Angela e Francesco Caiaffa sia stato sequestrato dall’Agenzia delle Entrate: si contestavano da anni tasse non pagate. “Era il caso che il capo del governo andasse a comprare per ben tre volte il gel proprio lì il 5 marzo, il 17 aprile e il 4 giugno scorso - scrive Bechis - fornendo fatturato e magari utili a quegli azionisti che il fisco considerava contribuenti non fedeli? E allora che valgono tutti i predicozzi fiscali e morali se poi proprio Conte per igienizzare le sue mani va a premiare chi accusato di non aver pagato le tasse?”. Tra l’altro il gel prodotto da questa azienda è stato poi sequestrato perché privo della necessaria autorizzazione sanitaria: insomma, un disastro vero e proprio che getta ombre e profondo imbarazzo su Palazzo Chigi.

 

 

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