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Dpcm, indiscreto: "I negozi non chiuderanno alle 18", retromarcia di Giuseppe Conte dopo lo scontro nel governo

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Continuano ad arrivare aggiornamenti sul nuovo Dpcm che verrà firmato da Giuseppe Conte non appena si sarà trovato un punto d’incontro comune sulle misure da adottare. Il premier nella sua comunicazione alla Camera dei deputati ha svelato le linee guida che caratterizzeranno il decreto: sarà istituto il coprifuoco serale su tutto il territorio nazionale, la possibilità di didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, lo stop agli spostamenti verso regioni a rischio, la capienza del trasporto pubblico locale diminuita al 50%. Inoltre Conte aveva parlato anche di una ulteriore stretta agli orari lavorativi dei negozi, che però ha incontrato la forte resistenza di una parte del governo, rappresentata dalla ministra Teresa Bellanova.

La quale giustamente ha fatto notare che chiudere i negozi alle 18 produrrebbe solo maggior confusione e assembramenti, e dunque maggiori rischi di contagio: secondo le ultime indiscrezioni dell’Adnkronos, alla fine la linea della renziana dovrebbe aver avuto la meglio, con i negozi e gli esercizi commerciali che dovrebbero restare aperti a livello nazionale senza ulteriori restrizioni, che poi ovviamente possono essere adottate nelle aree ritenute più a rischio. Se la chiusura alle 18 è stata fortunatamente cestinata, lo stesso non si può dire del coprifuoco, che alla fine dovrebbe entrare in vigore su tutto il territorio nazionale a partire dalle 21: un’ultima riunione tra Conte e i capidelegazione della maggioranza dovrebbe definitivamente chiarire gli ultimi punti che mancano per l’annuncio ufficiale del Dpcm. 

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