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Dpcm, Matteo Salvini contro il governo: "Tamponi vietati ai farmacisti? Non cancellano un regio decreto del 1934"

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Matteo Salvini è intervenuto in Senato dopo le comunicazioni del ministro Roberto Speranza e ha provato a dare qualche spunto al governo, senza però sottrarsi alla critica per gli errori commessi finora nella gestione della seconda ondata. In particolare il segretario della Lega ha puntato il mirino addosso a Domenico Arcuri: “Tutto è in mano a Superman, il commissario. Nei mesi della pandemia gli sono stati affidati mascherine, ossigeno, app Immuni, scuole. Adesso gli è stata data anche la gestione dell’Ilva di Taranto”.

Poi Salvini ha messo in evidenza alcune situazioni imbarazzanti per il governo: “Mi risulta che le associazioni del trasporto da settimane abbiano dato disponibilità per organizzare il trasporto e la distribuzione dei vaccini, ma nessuno li ha contattati. Inoltre aspettiamo una risposta sulle terapie a domicilio e ringrazio medici e farmacie che stanno lavorando per salvare le vite e per fare tamponi all’esterno delle loro sedi perché all’interno è vietato dalla legge”. Su questo punto il leader leghista ha insistito particolarmente: “È surreale che con tutti i Dpcm fatti non abbiate trovato il tempo di cancellare un regio decreto del 1934 che vieta ai farmacisti di fare tamponi e punture nelle loro sedi, cosa aspettate?”. 

 

 

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