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Mes, Andrea Cangini di Forza Italia: "Se ci fosse stato Mario Draghi nessuno direbbe no. Ma al suo posto c'è un c***"

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Terremoto-Mes. In tutti i sensi. Per un governo che non sa se reggerà alla prova dell'aula, in calendario per il 9 dicembre. Ma anche per il centrodestra, con lo scontro sul fondo salva-Stati che è tutt'altro che finito: dopo la retromarcia di Silvio Berlusconi, con l'annuncio del "no" di Forza Italia dopo le parole di Matteo Salvini, che ha paventato la dissoluzione dell'alleanza, il partito, come è noto, è in ebollizione. Molti i contrari alla piroetta del leader, che reputano incomprensibile. E tra questi, in un retroscena firmato da Augusto Minzolini, spunta anche il forzista Andrea Cangini. Il quale, citato sul Giornale, dà una chiave di lettura a tutta questa vicenda: il caos che si è creato sul Mes è figlio, anche, di Giuseppe Conte, una figura inadeguata, un premier poco autorevole. E Cangini, in un virgolettato riportato da Minzolini, lo dice in modo crudo, senza giri di parole: "Se la riforma del Mes l'avesse posta Mario Draghi chi avrebbe potuto dire di no? Invece, al suo posto c'è un cog***", tuona riferendosi all'attuale inquilino di Palazzo Chigi. Già, se al posto di Conte ci fosse Draghi, c'è da scommetterci, tutto sarebbe diverso. E l'Italia avrebbe bisogno di ben altro in piena pandemia. Anche Cangini, a suo modo, sembra pensarla esattamente così...

 

 

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