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Matteo Renzi, indiscrezioni: pronto ad aprire la crisi di governo il 28 dicembre, la deadline per la retromarcia sulla task-force

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Matteo Renzi continua a preoccupare Giuseppe Conte. Sul calendario dell'ex premier c'è già anche la data del possibile ritiro della delegazione di Italia dal governo. Il 28 dicembre. Se entro quel giorno il presidente del Consiglio non avrà accolto tutte le richieste dei renziani sul Recovery plan avendo anche fatto mea culpa degli errori fin qui commessi, Renzi è pronto a non  far stare sereno Conte e quindi a staccare la spina al Conte 2. Il premier, quindi, ha solo due settimane di tempo per restare in sella a Palazzo Chigi.

 

 

Conte così si è già messo al lavoro per rimediare. Ha deciso di consultare gli alleati e comincerà domani con la delegazione dei cinquestelle, a seguire quella del Pd. Poi sarà il turno di Leu e Italia viva. L'idea contiana è quella di ammorbidire le tensioni sul Recovery plan, cambiando nel frattempo sia la struttura della task force, sia la ripartizione dei fondi decisa in precedenza. L'idea, che piace ai renziani e a Leu, è quella di aumentare i 9 miliardi destinati alla sanità anche per evitare di attivare il Mes sanitario, cui Italia viva e alcuni pezzi del Pd non vogliono rinunciare. E la vituperata  "cabina di regia" per gestire i fondi europei (Conte- Gualtieri-Patuanelli), scrive Repubblica, "resterà come concetto, ma sarà profondamente emendata". Sperando così che Renzi non vada fino in fondo nel suo intendo di disarcionare il premier Conte.

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