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Italia Viva lascia il governo, Conte verso le dimissioni. Le ipotesi ventilate da Renzi: nuovo accordo o una sorta di appoggio esterno

Giuseppe Conte e Matteo Renzi

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E adesso, che si fa? Matteo Renzi di fatto apre la crisi di governo con il ritiro della delegazione di Italia Viva (i due ministri, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, e il sottosegretario, Ivan Scalfarotto. "Gli sbocchi della crisi? Tocca a Giuseppe Conte decidere", taglia corto l'ex premier. Ma su Conte c'è una pregiudiziale? "Nessuna pregiudiziale sui nomi, ma solo sui temi. Non daremo mai vita a un governo con le forze della destra antieuropeista e sovranista - rimarca Renzi -. Questa è l'unica pregiudiziale, non esiste alcuna ipotesi di un ribaltone, di un governo che nasca con un accordo con la destra". Però, sottolinea, "prima di iniziare a costruire, vogliamo vedere il progetto. Senza progetto, non si costruisce. Elezioni? Non credo al voto, non ci sono le condizioni. In Italia si vota ad aprile 2023, in modo serio, regolare". Insomma, dopo l'appello di Conte poco prima della conferenza stampa ("spero di andare avanti con questa maggioranza, tutta"), Renzi lascia aperto uno spiraglio: al netto delle dimissioni, si può ricomporre. Come? Con un rimpasto o, più improbabile, con un congelamento delle dimissioni IV e un nuovo accordo. Obiettivo di Renzi, oltre al Mes, maggiore collegialità sulle scelte, con maggiore coinvolgimento da parte di Palazzo Chigi anche di Pd e M5s.

Altrimenti, l'avvocato del popolo potrà tentare la verifica dei numeri in Parlamento, anche se è probabile che la pista non verrà percorsa sia per la contrarietà di Sergio Mattarella, sia per quella del Pd e soprattutto perché in caso di "successo" dell'operazione ne nascerebbe un governo troppo debole per essere credibile. Soprattutto con una pandemia in corso. Probabili in ogni scenario, insomma, le dimissioni del premier. A quel punto, il Quirinale potrebbe congelarle, chiedendo la verifica di una nuova maggioranza. Quest'ultima potrebbe essere quella attuale, dunque anche con Italia Viva e che porterebbe a un Conte-ter, altrimenti potrebbe essere quella plasmata con i cosiddetti responsabili (si parla di un manipolo di forzisti). Se le due condizioni non si verificassero, ci sarebbero consultazioni tra i partiti e un governo con un nuovo premier. Scenari tutti da verificare.

Ma Renzi, nel corso della lunga conferenza stampa, ha sottolineato: "Da subito diciamo che voteremo lo scostamento di bilancio, le misure anti Covid, le misure che il Governo varerà, quale esso sarà, sui ristori". Insomma, una lunga serie di temi sulla quale Renzi sta configurando una sorta di appoggio esterno da parte di Italia Viva al governo. Un appoggio esterno che potrebbe verificarsi solo nel caso di un Conte-ter con i responsabili. Dunque, Renzi lancia una sorta di indizio, fa in un qualche modo intendere che potrebbe essere anche questa la strada. Ammesso e non concesso che Conte trovi i cosiddetti responsabili ed ammesso e non concesso che questa mossa di Renzi non miri, in verità, a spingere Conte a schiantarsi in aula.

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