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Matteo Renzi, "Conte al Quirinale". Lo scenario in Senato: "Cosa vuol dire se prende meno di 161 voti"

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Il premier Giuseppe Conte attaccato alla poltrona? Lo pensano tanti italiani, dentro e fuori il Parlamento, ma lo dice soprattutto anche Matteo Renzi. Il discorso alla Camera ha allargato la distanza tra la maggioranza e Italia Viva, e oggi si vota al Senato, dopo la situazione dei numeri è molto più in bilico. "La politica è fatta di gesti e sfumature - spiega il leader di IV a Nicola Porro a Quarta repubblica su Rete 4-. Noi abbiamo scelto di dire no alla fiducia astenendoci, se non hai la fiducia non puoi non andare al Quirinale, se Conte con meno di 161 voti va avanti, dimostra di essere attaccato alla poltrona". Considerando che secondo radio-crisi l'asticella è fissata da Conte tra i 151  e i 156 voti favorevoli, prefigurando un drammatico "governo di minoranza".

 

 


 

"Formalmente non abbiamo aperto una crisi - sottolinea Renzi -, abbiamo chiesto di dare più soldi alla sanità, che si riaprano le scuole, che si parli di giovani e lavoro, noi siamo gli unici che le poltrone le lasciano. Le cose che abbiamo detto non sono cose da irresponsabili, prima ci insultano e poi ci deridono e poi ci danno ragione".

 

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