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Gregoretti, i pm ascoltano Conte a Palazzo Chigi. Indiscrezione: "Confermata la linea difensiva di Salvini", trionfo di Giulia Bongiorno?

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Da Giuseppe Conte la miglior difesa possibile per Matteo Salvini nel processo Gregoretti. A sostenerlo sono gli avvocati difensori del leader leghista, ex ministro degli Interni accusato di sequestro di persona sul caso migranti, subito dopo l'audizione del premier a Palazzo Chigi, nella mattinata. La linea difensiva di Salvini è chiara: ogni decisione in materia di porti chiusi e politica migratoria nel corso del governo Conte 1 è stata presa in modo collegiale con il premier e gli altri ministri coinvolti, da Danilo Toninelli (Trasporti) ad Elisabetta Trenta (Difesa). E secondo la difesa di Salvini, il premier Conte oggi avrebbe ribadito davanti ai pm quella stessa politica che ha portato Salvini a "tutelare l’interesse nazionale".

 



Il premier avrebbe confermato di essere "stato protagonista" nella politica della redistribuzione prima degli sbarchi, avendo fitti contatti con i colleghi degli altri Paesi europei per chiarire come prima di accogliere sul suolo italiano altri migranti, il nostro governo avrebbe dovuto avere rassicurazioni sugli accordi per la ridistribuzione degli stessi profughi all'estero. Gli avvocati di Salvini si sono basati anche su nuovi documenti ottenuti dopo la precedente udienza di Catania e che - a loro giudizio - confermano che Salvini operò in linea con la politica governativa: il ministro si opponeva in attesa della redistribuzione dei migranti. Una prassi, ricorda la difesa di Salvini, proseguita anche con il governo giallorosso. Nel corso dell’esame di Conte, i legali hanno evidenziato un altro aspetto: il premier aveva scritto a Salvini per sollecitare lo sbarco dei minori a bordo della Open Arms (episodio successivo alla Gregoretti, ma consumato negli ultimi giorni del Conte 1) senza fare cenno ai maggiorenni e senza aver mai preso iniziative simili in precedenza. L’ennesima dimostrazione, secondo la difesa dell’allora ministro, della piena consapevolezza e condivisione del governo. A questo si aggiunge una lettera aperta di Conte, ricordata in udienza dall’avvocato Giulia Bongiorno, che sul Corriere della Sera ribadiva implicitamente di non avere mai voluto fare sbarcare i migranti maggiorenni.

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