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Luigi Di Maio, l'avvertimento ad Alfonso Bonafede: "Sul tuo nome già due crisi di governo. Niente ci viene dato gratis"

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Qualunque cosa accada in questa crisi di governo c'è una costante: è Alfonso Bonafede. Non solo Matteo Renzi, tutti sono d'accordo con il far saltare la testa di Guardasigilli. Addirittura a sacrificare il ministro della Giustizia ci starebbe pensando anche il Movimento 5 Stelle. "Sul tuo nome - gli ha detto in faccia niente di meno di Luigi Di Maio - già sono nate due crisi di governo. E mettiamoci in testa che un altro governo Conte non ci verrà dato gratis". Un rimprovero, quello riportato da Augusto Minzolini, che racchiude perfettamente il clima tesissimo che si sta vivendo in queste ore. Ma anche un modo per mettere le mani avanti: il titolare della Farnesina spiega a Bonafede che in caso di terzo esecutivo a guida Giuseppe Conte, qualcuno deve farsi da parte. E pare che quel qualcuno sia proprio il Guardasigilli.

 

 

D'altronde non è una novità che il leader di Italia Viva, oltre alle dimissioni di Roberto Gualtieri e di Domenico Arcuri, abbia chiesto anche quelle del pentastellato. "Si parla di Conte - è lo sfogo di Renzi con i suoi riportato sulle colonne del Giornale -, si difende Gualtieri, magari arriveranno a dirmi che Di Maio è il miglior diplomatico che abbiamo a disposizione. Oppure che Arcuri è un genio. L'unica consolazione è che nessuno ha più il coraggio di difendere Bonafede, ma a questo punto è poco. Per cui non danno nulla, non fanno un passo avanti ma intanto mi mettono fretta". 

 

 

Il Conte ter, dunque, si preannuncia più debole del bis. Ed è tutto un dire. Ne sono consapevoli i dem. Nel Pd, che sta a guardare attonito grazie all'immobilismo di Nicola Zingaretti, ci si interroga sul pericolo di finire schiacciati nello scontro tra grillini e renziani. Tant'è - ricorda Minzolini - che il governatore dell'Emilia, Stefano Bonaccini,  lancia a tutti un rimprovero: "Se alcune tematiche renziane le avessimo sollevate noi, ora non saremmo spettatori inermi di questa stucchevole contrapposizione tra Conte e Renzi".

 

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