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Danilo Toninelli, "va bene ci sto!". La frase su Draghi e la "valigia piena", lo sconcerto dentro il Movimento 5 Stelle

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Nel Movimento 5 Stelle ormai vale tutto. Mario Draghi ha mandato in tilt la catena di comando e i gruppi parlamentari grillini, divisi tra gli ordini dei vertici (Beppe Grillo e Luigi Di Maio) di appoggiare il futuro probabile nuovo governo e le tentazioni barricadere di chi, come Alessandro Di Battista, guida da fuori la rivolta nel nome del "Movimento delle origini". Un lontanissimo ricordo, ormai, e per primi lo sanno deputati e senatori.

 



Certo, a Palazzo Madama la fronda si fa sentire. Si parla di 20, 30 senatori disposti a votare contro Draghi, ma tutti sono consapevoli che ormai non è più in discussione la partenza del governo (il consenso in Parlamento è troppo alto), semmai si discute di poltrone, ruoli, in ultima istanza potere. Poco senso avrebbe, dunque, immolarsi nel nome di un Movimento che forse, quando si tornerà a votare, non sarà più nemmeno questo. Si parla di un nuovo partito "green", di fatto annunciato da Grillo. E magari di un nuovo leader politico, Giuseppe Conte

 



Insomma, il caos è totale. E Danilo Toninelli riassume al meglio la schizofrenia strategica grillina. Il senatore ex ministro dei Trasporti aveva rivendicato il fatto di essersi "annientati di lavoro" e di essere poi stati fregati con la scelta di Draghi. "Non ci chiedano ora di votarlo", aveva tuonato, attirandosi insulti e ironie sui social. E ora? Secondo il Corriere della Sera avrebbe sconcertato anche gli stessi colleghi grillini con una drammatica inversione a U: "Ma va bene, ci sto! Andiamo a vedere cosa ci propone Draghi. Con la nostra valigia piena di proposte". Una "valigetta leggera, da viaggio, già riempita da Grillo", ironizza il Corriere della Sera. In confronto a Toninelli, anche chi come Nicola Morra chiede il voto su Rousseau (piattaforma di fatto disconosciuta dagli onorevoli grillini), o Barbara Lezzi che dice sì a un governo elettorale fino a giugno (era stata la prima a chiedere il voto su Rousseau, ora pare aver deciso da sola) sembrano campioni di coerenza. 

 

 

 

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