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Vito Crimi, "voto vincolante": il M5s verso la scissione? Chi non appoggia Mario Draghi rischia l'espulsione

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“La democrazia del Movimento passa per il voto degli iscritti che è vincolante”. Così il capo politico Vito Crimi ha commentato la votazione sulla piattaforma di Rousseau, che ha sancito il via libera da parte dei militanti all’ingresso dei 5 Stelle nel governo di “alto profilo” che Mario Draghi è pronto a formare come richiesto espressamente dal presidente Sergio Mattarella. Su oltre 74mila votanti la percentuale dei “sì” è stata pari al 59,3 per cento, la seconda più bassa nella storia di Rousseau, segno che la linea governista di Beppe Grillo e Luigi Di Maio ha sì vinto ma non ha convinto del tutto la base del Movimento. 

 

 

Sarà per questo che Crimi ha ricordato che il voto è vincolante per i parlamentari: Dagospia ci legge un avviso ai naviganti, chi non appoggerà Draghi rischia l’espulsione. Il riferimento è ovviamente all’ala rappresentata fuori dal Parlamento da Alessandro Di Battista (che ha deciso di lasciare ufficialmente il M5s) e dentro da Barbara Lezzi e Danilo Toninelli, che erano per il “no” all’ingresso nell’esecutivo presieduto dall’ex presidente della Bce. Il sito di Roberto D’Agostino s’interroga come tutti su cosa faranno questi personaggi, che hanno una “decina scarsa” di deputati e senatori che potrebbero seguirli. 

 

 

La risposta è molto semplice: “Niente, anche se si scindono saranno totalmente ininfluenti e il governo Draghi andrà avanti lo stesso”. Intanto Di Maio ha già esultato pubblicamente, affidando il suo messaggio post-voto a Facebook: “In uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, il M5s sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi”. 

 

 

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