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Matteo Salvini, la Lega punta al "guardiano" per Luciana Lamorgese: la mossa per fregare Pd e M5s sull'immigrazione

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Matteo Salvini chiede un cambio di passo. Il leader della Lega a offerto il sostegno a Mario Draghi purché qualcosa cambi rispetto al governo precedente. Sui nomi dei ministri questa grande discontinuità non si è vista. Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, nonostante gli evidenti flop, sono stati confermati all'Interno e alla Salute. Un boccone amaro difficile da digerire per il Carroccio. E così Salvini punta al "commissariamento". L'ex ministro punta infatti a mettere quello che il Corriere della Sera definisce "un guardiano" che monitori la questione migranti e le politiche di sicurezza al Viminale.

 

 

Tra le persone indicate come perfette per il ruolo a via Bellerio circolano i nomi di Nicola Molteni e Stefano Candiani. Due profili che godono della stima e della fiducia di Salvini e che già conoscono il ministero, essendo stati sottosegretari nel primo esecutivo dell'avvocato del popolo. "Non è possibile che lo scorso anno sono triplicati gli sbarchi", ha tuonato più volte il numero uno della Lega. Una chiara frecciatina al presidente del Consiglio con cui, comunque, Salvini si è detto perfettamente in linea sul tema migranti. Un modo come un altro per avvertire gli altri partiti e ricordare che Draghi la pensa alla stessa maniera. 

 

 

Fonti istituzionali - prosegue ancora il quotidiano di Fontana - confermano che alla fine potrebbe spuntarla Candiani perché ha un approccio "meno divisivo" di Molteni e perché ha lasciato un buon ricordo ai vigili del fuoco. Insomma, una candidatura che potrebbe piacere anche agli alleati più ostili. In casa Pd circolano invece altri volti. In pole position resta il viceministro uscente Matteo Mauri che nel corso del Conte 2 ha detenuto la delega alla pubblica sicurezza e potrebbe essere confermato nel segno della continuità. Non solo, in lizza ci sono anche Emanuele Fiano, Carmelo Miceli e Monica Cirinnà. Anche il Movimento 5 Stelle punta ai suoi: tra questi c'è Vito Crimi e Carlo Sibilia. Una dura lotta a cui solo l'ex banchiere potrà mettere la parola fine.

 

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