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Mario Draghi, la clamorosa gaffe sul Covid nel discorso al Senato: gli onorevoli sghignazzano

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Troppa emozione. Mario Draghi al Senato, nel discorso per chiedere la fiducia a Palazzo Madama, va incontro a una clamorosa gaffe sul Covid. "Da quando è esplosa l'epidemia - spiega il neo-premier, ci sono stati (i dati ufficiali sottostimano il fenomeno) 92.522 morti, 2.725.106 cittadini colpiti dal virus, in questo momento 2 milioni sono i ricoverati in terapia intensiva". L'aula rumoreggia, i colleghi ministri bisbigliano, c'è chi gli "tira la giacchetta" suggerendogli di correggere lo sfondone: "Duemila...". "Sì scusate - si interrompe Draghi, imbarazzatissimo -, due milioni...". Errore-bis, ma stavolta capisce subito e raddrizza la barra: "Duemila ricoverati". Qualche senatore ride, una senatrice non identificata addirittura sghignazza

 

 

 

"Ci sono 259 morti tra gli operatori sanitari e 118.856 sono quelli contagiati - continua imperterrito l'ex governatore della Bce -, a dimostrazione di un enorme sacrificio sostenuto con generosità e impegno. Cifre che hanno messo a dura prova il sistema sanitario nazionale, sottraendo personale e risorse alla prevenzione e alla cura di altre patologie, con conseguenze pesanti sulla salute di tanti italiani. L'aspettativa di vita, a causa della pandemia, è diminuita: fino a 4 - 5 anni nelle zone di maggior contagio; un anno e mezzo - due in meno per tutta la popolazione italiana. Un calo simile non si registrava in Italia dai tempi delle due guerre mondiali. La diffusione del virus ha comportato gravissime conseguenze anche sul tessuto economico e sociale del nostro Paese. Con rilevanti impatti sull’occupazione, specialmente quella dei giovani e delle donne. Un fenomeno destinato ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento".

 

 

 

 

D'altronde, aveva messo subito in chiaro la posta in gioco con il nuovo incarico conferitogli dal presidente Sergio Mattarella: "Non vi è mai stato nella mia lunga vita professionale un momento di emozione così intensa e responsabilità così ampia". "Oggi noi abbiamo, come accadde ai governi dell'immediato Dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una Nuova Ricostruzione". E anche qui, lo scherzetto dell'emozione perché salta a pie' pari una porzione di ragionamento. Nel discorso anticipato da Palazzo Chigi, infatti, c'era anche questo passaggio: "L'Italia si risollevò dal disastro della Seconda Guerra Mondiale con orgoglio e determinazione e mise le basi del miracolo economico grazie a investimenti e lavoro". Draghi, però, ha ripreso a parlare dopo l'applauso da questo punto: "Ma soprattutto grazie alla convinzione che il futuro delle generazioni successive sarebbe stato migliore per tutti. Nella fiducia reciproca, nella fratellanza nazionale, nel perseguimento di un riscatto civico e morale. A quella Ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente lontane se non contrapposte. Sono certo che anche a questa Nuova Ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto. Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti". Quisquilie, o "pulci" da primo giorno di scuola. Vale anche per i prof.

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