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M5s, "i probiviri non possono convalidare l'espulsione": il cavillo che può salvare i grillini dalla scissione

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“Il Collegio dei probiviri ha una grande responsabilità nel futuro del Movimento”. Parola di Paolo Becchi, secondo cui la partita all’interno dei 5 Stelle è ancora tutta da giocare, nonostante ci sia chi già dà per scontata la scissione e la formazione di un nuovo gruppo parlamentare, magari sotto il simbolo di Italia dei Valori e con la guida esterna di Alessandro Di Battista. “Non ci sono elementi validi per convalidare l’espulsione di coloro che hanno votato contro Mario Draghi perché andava rifatta la consultazione tra gli iscritti”, ha sottolineato Becchi. 

 

 

Secondo cui la giornata di oggi, venerdì 19 febbraio, sarà decisiva: “Attenzione perché gli espulsi dai gruppi parlamentari, con una decisione illegittima, sono ancora attivisti 5 Stelle”. Poi il professore ha approfondito l’argomento in un’intervista rilasciata ad affaritaliani.it: “Aspettiamo a parlare di scissione, al momento la situazione è ancora sospesa perché i probiviri non li hanno ancora espulsi dal Movimento stesso. Insomma, la partita è ancora aperta, il M5s mette fuori qualcuno dicendo che non rispetta le regole quando è proprio il Movimento a non rispettarle”. 

 

 

E qui si ritorna alla contestazione sulla votazione svolta sulla piattaforma Rousseau: “Gli espulsi hanno votato no alla fiducia perché il quesito metteva come subordinata alla partecipazione al governo Draghi la nascita del super ministero della transizione ecologica, che però non c’è, non esiste. E quindi perché i parlamentari dovrebbero essere vincolati alla decisione della rete? Prima di pensare a una frattura, ritengo che i dissidenti farebbero bene a far valere le loro ragioni dall’interno”. 

 

 

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