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Giuseppe Conte, l'ira dell'M5s per il dialogo fitto con il Pd: "Lo decidiamo noi, non Bettini"

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"Conte dice che dobbiamo avere entusiasmo, ma cosa pretende se parla più con quelli del Pd che con noi? Sembra quasi che non si fidi". Questa una voce grillina che sta sempre più prendendo piede all'interno dell'M5s sulle manovre politiche dell'ex premier per diventare il nuovo leader del Movimento. Sopratutto per i suoi continui rapporti con i dem. Federica Dieni, Twitter scrive: "Non credo che Bettini o altri possano dire cosa sia meglio per il Movimento. Per il M55 parlano gli iscritti, punto. Grazie per i consigli disinteressati ma ognuno pensi al suo partito. Una cosa è la collaborazione altro le ingerenze".

 

 

 

Insomma un compito non facile quello di Conte che non ha ancora sciolto la riserva sui due mandati e sulla piattaforma Rousseau ha spiegato che spera ancora in una "separazione consensuale". Vita Martinciglio, capogruppo in commissione Finanza, ha portato all'attenzione dell'ex premier il rischio di nuovi addii. Lo sanno bene ai piani alti.  Qualcuno di noi è stato avvicinato proprio per chiedere in quanti sono pronti a lasciare il gruppo, perché così si fanno i calcoli di quanti soldi si perdono per il nuovo progetto", racconta un altro parlamentare.

 

 

 

 

 I corteggiamenti dei vari partiti ai parlamentari M5S non mancano, scrive il Tempo.  Un indizio è il post apparso simultaneamente su alcune bacheche Facebook di ex Cinquestelle per criticare le parole di Conte all'Agorà di Bettini sul "campo largo e progressista in cui il neo -Movimento dovrebbe cercare spazio". Il testo è esattamente lo stesso e si può leggere sui profili di Nicola Morra, Barbara Lezzi, Alessio Villarosa, Raphael Raduzzi o Cristian Romaniello. "La pentola del grillismo, insomma, bolle. Anzi, ribolle", spiega il Tempo. Le prospettive politiche di Conte come leader non sono certo floride e l'ipotesi, avanzata l'altro giorno anche da Alessandro Sallusti, che l'ex premier possa avere sempre più problemi dai grillini si fa sempre più probante.

 

 

 

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