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Matteo Renzi contro Giuseppe Conte: "Malato di complottismo, nessun intrigo per farlo cadere"

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A Giuseppe Conte il boccone amaro della fine del governo giallorosso proprio non va giù. Dopo il sospetto avanzato dall'ex premier su un possibile coinvolgimento di Matteo Renzi nell'operazione per farlo fuori, arriva la replica. "Non c'è stata alcuna operazione men che mai segreta: ho lavorato alla luce del sole perché pensavo che Draghi fosse meglio di Conte. Dopo le prime settimane lo penso ancora di più". In un lungo colloquio con il Corriere della Sera il leader di Italia Viva dice di non pentirsi della decisione di ritirare le sue due ministre e di dar vita alla caduta del Conte bis. Per questo, prosegue, "non solo non mi nascondo, ma rivendico questa operazione. Le accuse che Conte mi rivolge sono per me medaglie al merito".

 

 

Questo però sarebbe ben lontano da eventuali interessi politici economici. "II complottismo - tiene a precisare - è la malattia di chi non si assume mai le proprie responsabilità. Tutti i media erano schierati contro la crisi, il Pd diceva o Conte o morte, Confindustria sponsorizzava i ministri uscenti fino all’ultimo. Ma quali complotti? Un interesse economico per sostituire Draghi con Conte effettivamente c’era: quello dei nostri figli. Il debito pubblico oggi è in mano più sicure. E io sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto da soli, controcorrente".

 

 

Tutto fa pensare che Renzi, con il suo scarso 2 per cento, passerà alla storia come il leader che più degli altri ha messo i bastoni tra le ruote ai governi altrui: "Nel 2018 - ricorda - abbiamo impedito il governo Di Maio, nel 2019 abbiamo impedito il governo Salvini, nel 2021 abbiamo impedito il governo Conte ter. Lasciamo pure che gli amanti dei reality si trastullino coi sondaggi, noi facciamo politica. E i risultati arrivano, perché la decisione costante basata sul consenso anima il Grande Fratello, non il Parlamento. Temo che Casalino e Conte non abbiano fino in fondo capito la differenza". 

 

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