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Silvio Berlusconi e il vivavoce intercettato di Gianni Letta: balle sulla morte, perché si sono fermati gli sciacalli

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Silvio Berlusconi sta bene, sta meglio. Tanto che già oggi, sabato 15 maggio, potrebbe essere dimesso dal San Raffaele di Milano. Alla vigilia, il tam-tam impazzito di voci e indiscrezioni terrificanti, arrivate anche a riferire la morte del leader di Forza Italia, notizia poi smentita su più fronti. Il Cav è da tempo alle prese con dei guai di salute, legati al lungo recupero dal coronavirus che lo aveva colpito mesi fa. 

 

Il problema, ora, è un'infezione intestinale: "Il quadro clinico infiammatorio  era diventato acuto. Per questo, i medici hanno deciso il ricovero. Il presidente ha ancora un po' di febbre, ma è in via di guarigione", ha spiegato Licia Ronzulli, la fedelissima che poi ha aggiunto che "non è tempo di coccodrillo. Appoggiate le penne, non è ancora tempo per scriverli, Berlusconi ci seppellirà tutti".

 

Ma nel corso di una giornata drammatica, in cui c'era chi sosteneva che il Cav fosse morto e che si attendesse la chiusura dei mercati per dare la notizia, per spegnere questo orribile sciacallaggio è dovuto scendere in campo anche Gianni Letta, il compagno di una vita, la riservatissima eminenza grigia di Forza Italia. Come? Con una telefonata in viva voce "intercettata" quasi per caso, o forse no, dall'Ansa in cui si sentiva la voce di Berlusconi. Gianni Letta era infatti al telefono con il leader di Forza  Italia quando è stato raggiunto su un'altra linea da un cronista dell'agenzia di stampa, e quest'ultimo ha sentito, appunto, la voce del Cavaliere, che lo ha salutato e ha rassicurato sulle sue condizioni.

In precedenza, nemmeno le parole del medico curante di Silvio, Alberto Zangrillo, avevano spento il tam-tam. Sui social, il medico aveva scritto: "Ogni giornata di lavoro al San Raffaele è molto impegnativa". E ancora aggiungeva: "TUTTI (in maiuscolo, ndr) i miei pazienti stanno bene, fatevene una ragione". Chiarissimo il riferimento a Berlusconi, ma in molti una ragione non se la volevano proprio fare.

 

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